FERMO – La prima della lirica al teatro dell’Aquila è qualcosa di unico. Un vivere nel passato proiettato nel futuro, un incontrarsi della Fermo che conta, o che vorrebbe contare, nel tempio della cultura.
L’aperura è affidata alla Tosca, che per uno scherzo del destino cade anche nella Giornata contro la violenza sulle donne. A fare gli onori di casa c’è l’assessora Micol Lanzidei. Impossibile non notarla con il suo candido e luccicante vestito. Porta luce l’assessora nella serata in cui, come sempre, a dominare è il nero. Il fiore tra i capelli è il dettaglio da notare, perché richiama quanto scelto per abbellire l’ingresso dell’Aquila, che è più profumato del solito grazie ai gioielli di Danhera.
È un susseguirsi di personalità, di ogni campo. Perché la prima è il momento in cui esserci. Direttamente da Roma è arrivato il presidente del consiglio comunale, Francesco Trasatti, che della rinascita del teatro porta i gradi, elegantissimo con il papillon.
Il sindaco Paolo Calcinaro si alterna all’inizio tra una stretta di mano e un passaggio sul cellulare trepidante per l’impresa che dopo poco avrebbe compiuto Sinner che ha riportato l’Italia dopo anni in finale di Coppa Davis. Ma è una rapida distrazione, perché tutti vogliono una foto con il primo cittadino e la lucente assessora.
Arrivano pian piano tanti assessori, immancabile il presidente della Carifermo Palma e il direttore generale Traini. Del resto loro dell’Aquila sono qualcosa in più che uno sponsor, sono dei padri adottivi. Sono tanti gli sponsor che hanno reso possibile, e per loro ci sono posti nei palchetti principali, questa stagione. Un premio a chi investe in cultura.
La categoria più rappresentata è senza dubbio quella degli avvocati, guidata dalla presidente Screpante. Fanno squadra e in gruppo sono immortalati dagli scatti dei fotografi. Ci sono tanti sindaci, che Calcinaro puntualmente invita.
C’è la sanità, con l’ex direttore Livini e signora, sempre sorridenti, e l’araba fenice Roberto Grinta, anche lui con moglie, che scalda i motori in vista del primo gennaio, quando tornerà dg dell’Ast, e lo fa riempiendosi di bellezza con l’opera che ha nella Fondazione Rete Lirica la grande artefice. La prima è anche l'occasione per abbracciarsi con Mauro Lucentini, l’ex onorevole.
Voci giovani, scenografia semplice con alte colonne bianche, per l’opera di Puccini diretta da Giovanni di Stefano in cui soprano e tenore, con tanti basso, rendono lo spettacolo gradevole. Come sempre in aiuto, ma i cantanti articolano bene le parole, ci sono i sottotitoli.
Il teatro dell’Aquila è gremito, non c’è un solo posto libero. E anche il buffet, ben curato dalla Top Catering, ha soddisfatto tutti, seppur la location si confermi troppo stretta per ospitare tutti gli invitati. Fermarsi all’ingresso per la foto è un rito a cui non si può transigere. Anche se non lo vorresti. Che tu sia imprenditrice, Graziella Ciriaci, o professore, come l’ex rettore Longhi e le dirigenti Corradini, Scatasta e Bernardini per citarne alcuni.
La campanella richiama tutti al proprio posto, è ora di ascoltare. Dopo 45 minuti arriva il primo intervallo, sono tre gli atti. Il tempo è volato, ma la pausa serve per ritrovarsi ancora e chiacchierare nella Rolina mentre si fa la fila per un caffè.
Buona la prima quindi e per chi non c’era appuntamento al prossimo anno, sempre se riuscirà ad accaparrarsi l’ambito biglietto.
r.vit.