di Raffaele Vitali
FERMO – “L’utenza è pressoché sparita, le direttive chiedono tagli drastici, noi manteniamo più corse possibili”. In videoconferenza presidente e direttore della Steat, l’azienda di trasporto pubblico locale, spiegano come cambia il Tpl durante l’emergenza Coronavirus, che prima ha bloccato gli studenti e poi quasi tutti i cittadini.
“Tutti siamo in emergenza” esordisce il direttore Pino Rutolini. Spiegare le novità spetta a Fabiano Alessandrini: “Un momento particolare, che affrontiamo dalle prime avvisaglie. Dico grazie agli autisti, alla nostra officina, al personale che segue il pubblico e gli uffici. E un grazie alle Rsu con cui ci confrontiamo ogni giorno”. Tanti grazie per spiegare le azioni messe in atto e quelle in arrivo: “I nostri autobus in circolazione, dopo la sospensione delle scuole, sono tutti sanificati ogni sera al rientro. E questo da settimane. Abbiamo fornito il kit sicurezza per sanificazione personale e posto di lavoro agli autisti. Pe tempo ci siamo organizzati, insieme al Contram di Camerino recuperando una partita di mascherina dall’olanda. E siamo in attesa di un altro importante ordinativo”.
Non solo Dpi, anche azioni di buon uso dei mezzi: sull’autobus si sale solo dalla porta posteriore, poi all’interno ci sono delle catenelle che bloccano l’avvicinamento al posto guida. “Stiamo anche cercando di isolare la cabina dell’autista con dei plexiglass per gli autobus più piccoli. Anche se stiamo valutando di far girare gli autobus più grandi in modo da far rispettare le distanze agli utenti. E forniamo anche sacchetti per far buttare eventuali fazzoletti usati dai viaggiatori”.
Con questo si affronta la riorganizzazione del trasporto decisa dalla Regione venerdì sera con l’ordinanza 8. “Ci è stato chiesto di ridurre i servizi del 40-50% per gli urbani, noi tagliamo del 45% e del 60-70% degli extra urbani, noi ci fermiamo al 53%. In ottemperanza abbiamo provveduto ad adeguarci, tenendo conto di alcune specifiche. Ad esempio, un collegamento minimo di tutti i paesi fino agli ospedali e al posto di lavoro andavano dati. Abbiamo come nosocomi di riferimento no Covid Amandola e Macerata. Su queste due direttrici manteniamo i servizi e facciamo anche in modo che possano essere raggiunti dalla totalità dei nostri paesi”.
Non semplice il piano: “Il taglio riguarda l’urbano di Fermo-Porto San Giorgio, dove da una corsa ogni venti minuti si passa a una ogni trenta minuti. Soppresso il collegamento tra la stazione sangiorgese e il porto. Soppresso il bus navetta Terminal - piazzale Azzolino. Tutte le altre modifiche che sono visionabili sul sito e partono mercoledì”.
L’autobus continuano a prenderlo i lavoratori, anche sulla Porto San Giorgio-Fermo. Gli anziani molto poco. “E sono usati i pullman da Montegranaro a Casette d’Ete”. Tratta chiave resta quella di Lido Tre Archi: “Tanti extracomunitari. Non abbiamo toccato quella zona, è uno dei servizi di punta su cui non abbiamo avuto cali. Infine, i servizi speciali attribuiti dopo il sisma, che spostano i lavoratori dell’ex ospedale di Amandola. E anche il servizio sisma lungo la Valdaso, con otto utenti fissi”.
C’è poi il nodo economico: “Avevamo una grossa fetta del nostro mercato dal noleggio, dal gran turismo. Marzo, aprile e maggio, da pullman tutti pieni a tutti vuoti. Speriamo che i dipendenti siano garantiti dalla cassa integrazione in deroga. Per noi quel settore vale due milioni di euro. A questo si aggiungono gli investimenti fatti aa livello di autobus e strutture (Santa Lucia, ndr). Facciamo conto sulle compensazioni importanti per il settore da parte del Governo e della Regione a cui chiediamo sostegno”.
Ecco i tratti interessati ai tagli.
La Fermo - Porto San Giorgio passa da tre a due corse all’ora con partenze a 0 e 30 minuti. Il collegamento con Santa Petronilla sarà effettuato con la corsa che parte a 00. Soppresso il collegamento stazione del treno – porto e così il servizio navetta dal terminal a piazzale Azzolino è soppresso. Sulle extraurbane, soppresso il tratto Porto d’Ascoli- Fermo e Falerone – Fermo, corse con utenza zero negli ultimi sette giorni. Su alcune zone: Sacri Cuori, Capodarco, Montegiorgio, Amandola e la zona della bassa e media Valdaso abbiamo soppresso le corse che non coincidono con le uscite dai posti di lavoro.