FERMO – C’è chi gli alberghi li trasforma in appartamenti, Porto San Giorgio, chi sogna almeno di crescere con i residence, Pedaso, chi invece ha trasformato zone ricettive in nuove palazzine e villette, Fermo.
Eppure, si va con fierezza alla Bit per dire che si crede nel turismo, per presentare programmi e iniziative, sapendo che poi sarebbe difficile rispondere alla richiesta di posti letto, a meno che non si voglia madre tutti nei villaggi vacanze o illudersi che i B&B siano la risposta.
Chissà se ascoltando i dati presentati da Confindustria Alberghi qualche dubbio non sia entrato nelle menti determinate dei sindaci fermani e di mezza Italia. ''Gli alberghi in Italia hanno registrato un 12% di presenze in più rispetto al 2022. Un dato ancora più importante se confrontato con la media europea che si è fermata all'8%. Un segnale per il settore alberghiero che tiene, anche rispetto ad altre tipologie di ricettivo” spiega Maria Carmela Coliaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
Il 2023 è stato un ottimo anno, il, turismo italiano ha registrato, dati Confesercenti, 445,3 milioni di presenze. Per gli alberghi “una crescita comunque costante al netto di una leggera flessione su luglio e agosto. Un risultato che conforta e che fa ben sperare anche per il 2024. È ancora il turismo internazionale a tirare, con presenze per tutto l'arco dell'anno.
Numeri importanti che superano anche i livelli pre-pandemia. Una conferma arriva anche dal confronto vincente con i principali Paesi competitor. La media europea - calcolata da STR leader mondiale nell'analisi di dati e informazioni del mercato alberghiero - nello stesso periodo è dell'8% ma, il raffronto diretto tra le nostre principali città e le capitali internazionali è ancora più netto. Milano e Roma hanno ottenuto rispettivamente +13 e +10%, ancora di più rilevante il dato di Firenze con un 14%, tanto più nel confronto con il +9% di Londra e il +4% di Parigi'', aggiunge.
“I buoni risultati raggiunti confermano l'innegabile attrattività delle nostre destinazioni specie agli occhi dei turisti stranieri e l'attenzione verso l'offerta alberghiera che si conferma tra le soluzioni preferite dai viaggiatori internazionali. Ma non possiamo dare per scontato il risultato per i prossimi anni. Il settore ha davanti sfide complesse in un quadro di competitività internazionale sempre più serrato”.
Quali sono le sfide? “Sostenibilità, distribuzione dei flussi e valorizzazione delle aree interne. Ma anche l'impatto dell'intelligenza artificiale sul settore e in particolare sull'intermediazione. Siamo di fronte ancora una volta a una veloce trasformazione che offre nuove opportunità, ma apre anche il fronte a nuovi rischi: dovremo capire, interpretare, anticipare le trasformazioni di un settore sempre più dinamico e globale”.
Si può migliorare, tante le sfide, aa cominciare dall’ammodernamento delle strutture. Pesaro nelle Marche ha iniziato, Porto San Giorgio tra un passo indietro e l’altro ha anche chi ci prova, vedi il presidente degli albergatori Vecchi. Ma servono servizi che oggi mancano e il turista richieste, dalle spa alle sale convegni panoramiche fino alle 5 stelle che tanto piacciano a gli high spending russi e americani.
“Il Governo ci crede. Anche perché – ha aggiunto all’inaugurazione dello stand delle Marche la sottosegretaria al Mef Lucia Albano - il turismo genera un effetto moltiplicativo di 2,5 sul Pil italiano, stimabile in circa 255 miliardi di euro. Il 2023 ha segnato un’inversione di tendenza con 50 miliardi di introiti da flussi esteri nel 2023 contro i 30 miliardi del 2019. Con la primavera alle porte - continua - siamo pronti a scrivere una nuova pagina di turismo dove speriamo che sempre più spazio sia riservato alle bellezze dell'Italia e alle peculiarità delle nostre regioni”.
A cominciare dalle Marche, chhe si sono presentate con un nuovo stand pianificato dall'Atim di Marco Bruschini, che la ministra Santanché ha definito ‘la piccola Italia’ perché racchiude ogni tipo di bellezza.
r.vit.