FERMO . Chi sceglie le Marche per le vacanze? L’indagine del sistema camerale fotografa l’utente tipo: viaggiatori italiani attenti al prezzo, stranieri attratti soprattutto dal mare e dall'arte. “Le principali motivazioni di viaggio per i turisti che scelgono le Marche sono infatti: ricchezza del patrimonio artistico monumentale (nel 33,9% degli intervistati), rapporto qualità/prezzo - che è decisivo per il 35,8% dei turisti italiani e per il 26,4% degli stranieri - e ricchezze naturalistiche legate al mare (30%)” spiega Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche.
Criteri che fanno bene alla piccola regione. Come ha sottolineato durante un incontro al TTG, la fiera del turismo di rimini, il governatore Francesco Acquaroli: “Da gennaio ad agosto, registriamo un +7,93 di arrivi e +5,60 di presenze di stranieri in regione. Numeri che non erano scontati”. Le Marche chiudono così con un -0,86 di arrivi, meglio della media italiana, pari a due milioni che diventano 8,7 a livello di presenze. “Tenuta e insieme crescita, a conferma delle scelte strategiche”.
Merito anche del brand unico, ne è sicuro il direttore dell'Atim (Agenzia per il turismo e per l'internazionalizzazione delle Marche), Marco Bruschini: “Scelte vincenti: dal brand Let's Marche, che sta ricevendo ottimi riscontri, allo stand rinnovato, 460 metri quadrati e un soppalco/attico di 100 metri quadrati in cui sono presenti trenta aziende qui a Rimini. Le Marche sono un vero player nel turismo”.
Il richiamo del mare, tonano dia dati camerali, è preponderante, ma si registra molto interesse a visitare i centri storici (51%), fare escursioni e gite a contatto con la natura (45,8%), visitare musei, monumenti e siti archeologici (32%). Piace lo shopping incluso l’acquisto dell’artigianato locale (30%), praticare una particolare attività sportiva (24,3%) e in parte anche la partecipazione ad eventi locali (12,3%).
Se da un lato il 15% degli operatori delle strutture ricettive ha lamentato un calo della domanda italiana di prossimità, dovuto probabilmente alla fine delle restrizioni e al ritorno dei viaggi verso l’estero, il 31,4% indica l’aumento dei clienti internazionali, in particolare tedeschi e francesi.
“C’è poi il lato promozione. I canali di comunicazione – prosegue Sabatini - che influiscono sulla scelta di viaggio, oltre la metà degli intervistati si affida a internet e ai social (55%), percentuale che per gli stranieri sale al 63,7%. Conta anche l'aver vissuto una precedente esperienza personale di vacanza positiva (nel 24,5% dei casi): chi è stato bene nelle Marche, torna; come pure il passa parola della propria "bolla sociale": i 21% dei turisti segue il suggerimento di parenti e amici”.
A livello di spesa, i turisti investono i media 84 euro al giorno pro-capite per l’alloggio, con un aumento di 37 euro per ogni giorno di vacanza rispetto all’estate 2022; una media pro capite di 54 euro al giorno per l’acquisto di beni e servizi sul luogo di vacanza contro una media nazionale di 60 euro.
“C'è ancora molta strada fare ed è necessario porsi obbiettivi ponderati e concreti da realizzare insieme a Regione, ATIM e sistema associativo: innanzitutto promuovere le Marche negli scali internazionali di destinazione dei nuovi voli dall’aeroporto di Ancona-Falconara, organizzare eventi di promozione delle Marche e delle sue eccellenze nelle città come Barcellona, Vienna, Londra e, parallelamente, attività di B2B tra i nostri operatori turistici e gli operatori dei Paesi di destinazione” conclude Sabatini.
Un aiuto arriverà anche dal food, ci credono Bruschi e Acquaroli. Che infatti a rimini hanno puntato sul progetto "Firmamento di stelle" partito dalla Bit di Milano. “Gli chef stellati marchigiani, Nikita Sergeev, Davide di Fabio, Pierpaolo Ferracuti ed Errico Recanati collaborano con il sistema turistico e promuovono l'immagine della regione, dando una spinta in più all'attrattività della nostra regione sotto il profilo della qualità enogastronomica” ribadisce Bruschini.
E lo fanno valorizzando i prodotti, in questo periodo ovviamente il tartufo: “Gli chef trasmettono il senso dell'eccellenza – conclude Acquaroli - ma rappresentano anche compiutamente la sintesi delle buone tradizioni dei territori".
r.vit.