Se c’è una cosa di cui i territori hanno bisogno, è di politici che sappiano guidare un percorso. In questo momento, quello che non mancano sono i soldi. Ma come usarli? A che pro?
Ci sono decisioni che vanno prese. Un paio di esempi. Se non fosse vero, ci sarebbe da sorridere: Porto San Giorgio si candida a città ciclabile. La cittadina che non è in grado neppure di accordarsi su una pista che percorra il lungomare, alza il tiro. Ma prima, forse, bisogna avere le idee chiare, bisogna avere il coraggio di togliere parcheggi, di cambiare le abitudini, di educare a una nuova mobilità i residenti. E così facendo, attrarre poi turisti e magari vantarsi delle ciclabili vere e non ipotizzate.
Secondo, la corsa al cambio d’uso degli alberghi. Nel nord delle Marche, si lavora per le riqualificazioni, si spingono gli imprenditori a usare i vari bonus, si ‘impone’ se necessario un percorso. Ma in questo modo si costruisce la ricettività, quella che manca e che permette di ragionare sull’incoming dei turisti, stranieri in primis. “Non vogliamo un lungomare dormitorio” ha tuonato il sindaco di Pesaro. Sarebbe bene ricordarlo anche nel fermano, dove spopola la residence mania, palazzine pseudo turistiche che diventeranno residenziali.
E poi ci sono le scelte macro, quelle che un sindaco deve pianificare oggi per viverle domani. La viabilità è un fattore chiave nella vita delle persone. Migliora la quotidianità, diventa un facilitatore per chi arriva. Fermo cosa vuole fare da grande? Sono passati 6 anni dall’inizio dell’era Calcinaro e ci sono nodi irrisolti. Problemi in via Crollalanza, problemi in viale della Cartiera, problemi attorno alla nuova Betti. Soluzioni? Senso unico e anello come a Macerata, ma ci vuole coraggio. Ipotesi bretella sotto la Betti, anche lì ci vuole visione o quantomeno una ipotesi alternativa. Così come l’accesso al centro, che va pedonalizzato, favorendo magari l’uso di pulmini elettrici.
Queste scelte fanno la differenza, queste scelte decidono anche il futuro di un politico facendo capire se è pronto per crescere, uscendo da bolle social e consensi facili. Se rendi pedonale uno spazio, all’inizio un sindaco prende insulti, vedi Ascoli Piceno, ma alla fine la vita migliora a tutti perché è una leggenda che per vendere bisogna parcheggiare davanti al negozio. E su questo Porto Sant’Elpidio insegna. Ma anche per copiare servono umiltà e lungimiranza.