di Raffaele Vitali
FERMO - “Il turismo di prossimità è cresciuto”. Questo è ormai è un dato. Lo sa il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, lo sanno chi di cultura vive e cerca di far vivere i territori, come Micol Lanzidei, assessore alla Cultura di Fermo, e Daniela Simoni, direttrice del centro studi Licini di Monte Vidon Corrado.
Il mare si vende da solo, la cultura, con i musei, sono però una delle attrattive principali per i turisti. Che, come conferma Massimiliano Polacco direttore della Confcommercio Marche Centrale, arrivano principalmente da Lombardia, Emilia Romagna e Umbria, i terzi soprattutto nelle Marche del sud. Saper attrarre gli italiani sarà la vera sfida delle Marche e del Fermano, anche perché gli stranieri come prima opzione hanno la Toscana e i russi in particolare non torneranno.
Il giorno di Pasquetta è quello che ha impattato di più. basti pensare che nella biglietteria che si trova in piazza del Popolo sono stati staccati 306 biglietti. A questi si aggiungono i 48, in quattro giorni, del piccolo museo di Torre di Palme. “Proprio sul nostro gioiello costiero possiamo fare di più. Stiamo ragionando su nuove promozione che coinvolgono anche i musei scientifici, due unicum che nessuno ha” precisa Micol Lanzidei. Anche il sabato non era andato male, con 186 biglietti. “E tutti sappiamo che il prossimo fine settimana, tempo permettendo, andrà ancora meglio”.
Ne è sicura anche Daniela Simoni. A Monte Vidon Corrado, la casa museo di Licini ha fatto le prove per il vero arrivo dei turisti. “IL centro studi è rimasto aperto sabato e lunedì, mentre il girono di Pasqua solo la nuova mostra di Ugo Riva con le sue sculture. Un centinaio di visitatori hanno comprato il biglietto. Siamo pronti per il prossimo ponte, dove resteremo sempre aperti”.
Insomma, offerte dalla costa alla collina, seguendo quel filo originale, che cambia continuamente colore, e permette di passare dal Rubens a Licini, dai reperti storici ai cappelli di Montappone, senza dimenticare i Crivelli di Sant’Elpidio e quelli sparsi nelle chiese gioiello dei paesi tra Fermano e Maceratese.
“Noi – conclude il presidente Acquaroli – ci impegneremo a valorizzare il nostro territorio, straordinario ma meno conosciuto rispetto alle sue reali potenzialità e su questo bisogna lavorare, con gli investimenti dei privati, pubblici e con la creazione di un prodotto che possa essere vendibile e la cui narrazione possa essere efficace. Se saremo competitivi nel turismo, aumenteremo la competitività di altre filiere che possono essere sicuramente importanti per l'occupazione: l'artigianato, la manifattura stessa, perché abbiamo la fortuna di avere tantissimi brand nel mondo della moda e del fashion e sull'enogastronomia e anche l'agricoltura”.