di Raffaele Vitali
FERMO - Dietro le quinte dell’operazione Bit a Milano c’è lui, Marco Bruschini. Il ‘discusso’ direttore dell’Atim al centro della querelle Aeroitalia, ha preso parte ai primi incontri, poi si è ritirato, vigilando da lontano. E così, mentre il maxi stand chiudeva, ha fatto il punto intervistato dalle tv presenti alla Borsa del turismo.
“Le Marche sono state centrali e protagoniste. Abbiamo avuto la doppia visita della ministra, parlamentari, sottosegretari ma soprattutto il mondo del turismo delle Marche che in 54 panel pianificati nell’area talk hanno presentato la loro offerta. Abbiamo mostrato una regione dinamica che ha molto da offrire all’estero. Noi vogliamo promuoverci”.
Let’s Marche è il brand scelto, i mercati crescono secondo Bruschini. “L’Atim si occupa di turismo e internazionalizzazione. Noi pensiamo all’outgoing delle imprese e all’incoming dei turisti sul territorio. L’agenzia è stata creata in primis per attrarre turisti stranieri e i dati ci danno ragione. Di certo, però bisogna fare molto di più”.
Oggi per Bruschini l’in più è la consapevolezza: “Questa Bit dimostra che gli stessi marchigiani e gli stessi operatori, dall’accoglienza ai tour operator, hanno capito che possiamo giocare in serie A e siamo una destinazione competitiva. Questo orgoglio ci fa presentare al meglio, soprattutto se ci muoviamo in maniera coesa”.
Alla chiusura della Bit non restano solo gli applausi per i cooking show degli chef stellati: “Da oggi abbiamo uno stand nuovo e innovativo con un grande soppalco in cui gustare le eccellenze enogastronomiche e una posizione al centro del padiglione. Significa che siamo considerati come interlocutori seri, perno della Bit, dell’ente fieristico. E ora proseguiamo a Sanremo. Siamo un territorio vivo che si vuole promuovere, questa è consapevolezza e cambio di passo: l’Italia e il modo ora sa che se vengono nelle Marche, poi torneranno noi accogliamo con sorriso, anima e cuore”.