FERMO - I presepisti e la loro passione si sono dati appuntamento all’auditorium San Rocco. “Noi vogliamo essere la città dei presepi, ma non perché siamo più bravi. Noi sentiamo nel presepe la predisposizione ai valori del Natale” sottolinea l’assessore Mauro Torresi. Nasce con questo spirito il progetto Fermo città dei presepi che anima quattro luoghi: piccole cisterne, San Domenico, Artigianelli e vicoli del centro.
A benedire l’iniziativa l’arcivescovo Rocco Pennacchio: “I presepi sono tradizione e fede cristiana. Non si può staccare dal popolo il presepe. Chi realizza il presepe vive un’esperienza spirituale, nel senso profondo del termine e si immedesima nel luogo. Nasce storicamente come rappresentazione dei luoghi dove nacque Gesù con l’intento di esserci. Come cristiani ci teniamo non per difendere una bandiera, presepi sì o albero no, ma per rispettare la sensibilità popolare che attraverso le immagini vivono una fede che nel presepe si realizza. Questa iniziativa, oltre a essere promozione culturale e artistica, è un momento di condivisione per tutta la città”.
Ascolta contento il sindaco Paolo Calcinaro. Il primo grazie è a chi ci lavora, “e non è mai scontato. Avere i presepi vicino alla parte ludica è fondamentale, equilibra il Natale, non c’è contrapposizione, ma completamento. Il vescovo ci ha ricordato il significato del presepe. Per i bambini spesso è il primo approccio verso le sacre scritture. Incuriosire è importante, la contrada San Martino è riuscita a ‘recuperare’ anche il presepe di mio nonno che è realizzato dentro una televisione, per me sarà un flash back”.
Quando si parla di presepi ci sono due certezze, la Pro Loco e l’associazione ‘Amici del presepe’ con Domenico Nucci. “La Pro Loco, consigliere Simoni, crede da sempre in questa manifestazione. Sono 25 ani che la portiamo avanti. Noi simo impegnati nel turismo, nella cultura e nella tradizione: tutto questo è il presepe. Avvicina appassionati, è arte perché ci sono lavori incredibili e poi la fede che ci muove”.
L’assessora Micol Lanzidei si è mossa dietro le quinte: “Non perdete dal 6 all’8 gennaio torna il presepe vivente dentro le cisterne romane”. A raccontarlo è Roberto Montelpare, vicepresidente della Cavalcata: “Storia e tradizione sono i perni della Cavalcata dell’Assunta. E così noi racconteremo il presepe in un luogo speciale. Grande impegno delle contrade nell’allestire i mestieri all’interno delle cisterne romane. Parteciperanno anche compagnie teatrali”.
Un ruolo chiave ce l’ha l’oratorio di San Domenico: “Ci saranno dei presepi all’uncinetto. Abbiamo fatto un corso con 70 signore. Abbiamo raccolto tanti presepi su mattonelle, dall’8 dicembre all’8 gennaio. E poi c’è ‘Svicolando tra i presepi’. Venti gli iscritti grazie a tre parrocchie con le opere che si potranno ammirare dalle finestre”.
Gioiello tra i tanti è quello degli Artigianelli: “Il nostro presepe non è classico, non si ferma al Natale ma racconta dall’annunciazione ai re Magi fino al percorso della salvezza che passa per la misericordia. Un presepe realizzato nel 1959” spiegano due professori dell’istituto diretto da Padre Sante. Un presepe riaperto nel 2019 dopo 20 anni grazie all’impegno anche di tanti alunni nel completare le scene e i vari meccanismi. “Abbiamo rifatto tutta la parte idrica e messo a norma la parte elettrica”.
E se poi volete imparare a farlo un presepe basta bussare nella bottega davanti alla chiesa di San Domenico dove per tre giorni si terranno laboratori artigianali gestiti da L’associazione per le idee. “Oltre a questo, come privati abbiamo costruito il nostro presepe e chi vuole venirlo ad ammirare è il benvenuto” aggiunge Silvia Cicconi.
Che come tutti sarà uno dei trentamila visitatori attesi, come ogni anno, alle Piccole cisterne per la mostra dei presepi realizzati dagli artigiani fermani, marchigiani e per l’occasione con gli amici della Toscana. E magari passerà anche ai cappuccini dove un grande presepe realizzato dai francescani si trova dentro una cappella della chiesa.
La chiosa finale è di Annalisa Cerretani: “Una passione che continua e non si ferma. Un volontariato che porta gioia e soddisfazione. Ci hanno riportati all’infanzia, a quando aspettavamo che in parrocchia arrivasse il momento per vedere quello che veniva creato. E pensando anche ai bambini, con i laboratori, arricchiamo l’offerta, ritrovando la manualità. Il bello di realizzarlo il presepe, non solo di acquistarlo, vuole essere il messaggio per chi deciderà di vivere il suo Natale a Fermo”.
r.vit.