FERMO - Tanto rumore per nulla sui dazi? Considerando i miliardi di dollari bruciati, la risposta è NO. Ma oggi Donald Trump ha cambiato di nuovo strategia: "Considerando che 75 Parsi hanno contattato rappresentanti degli Stati Uniti per negoziare una soluzione riguardo ai temi discussi relativi al commercio, alle barriere commerciali, alle tariffe, alla manipolazione valutaria e alle tariffe non monetarie, e considerando che nessuno ha reagito contro gli Usa, ho autorizzato una pausa di 90 giorni”.
Tradotto, niente aumenti fino a luglio, resta “una tariffa reciproca del 10%, anch'essa con effetto immediato”. A essere colpita è la Cina per cui Trump prevede dazi al 125%, può invece riporre il bazooka posizionato sul tavolo delle trattative l'Unione Europea. Per le Marche un sospiro di sollievo, le previzioni parlavano di una perdita dii Pil e almeno 200milioni di fatturato per le aziende.
Trump deve aver riflettuto dopo aver capito che stava crescendo il dissenso contro le sue politiche non solo tra i suoi ricchi donatori di Wall Street e della Silicon Valley ma anche nel suo partito. “Trump affronta un ammutinamento repubblicano alla Camera” è il titolo di Politico che prevede una decina di Repubblicani pronti a votare contro le azioni del presidente (foto ispionline.it).