FERMO - Una truffa tira l’altra. Una pesante da 17600 euro ha coinvolto un cittadino di Monte San Pietrangeli. Dietro le mail fraudolente una coppia napoletana che aveva minacciato l’uomo di rilevare reati a sfondo sessuale che lo riguardavano.
Ovviamente tuto falso, ma il malcapitato, preso dalla paura, effettuava tre bonifici. Paradossalmente i due truffatori avevano anche scritto dicendo che i soldi servivano per bloccare le indagini, spacciandosi per dei carabinieri. Ecco che la prima cosa da fare, ricorda il comandante provinciale dell’Arma, non è pagare ma rivolgersi alle autorità.
Secondo caso a Porto San Giorgio con la classica truffa online della vendita di una console. Pagati duecento euro, al sangiorgese non è mai arrivato nulla.
Altra denuncia per truffa a Falerone, con un finto dipendente dele poste che riusciva a farsi versare duemila euro da una signora prima di scappare. “Anche in questo caso risulta abbastanza intuibile che si rende sempre necessaria una verifica di tali richieste attraverso i canali ufficiali e attraverso i numeri di contatto call center pubblicati sui siti ufficiali di Poste Italiane, rendendo così vano il tentativo di questi truffatori” ribadisce l’Arma.
Che ha gestito un altro caso a Porto San Giorgio, in questo caso la truffa è arrivata via sms sempre sa arte di un napoletano che si spacciava per dipendente delle poste. Versamento, 800 euro ‘donati’ e fuga. Ma i carabinieri l’hanno rintracciato. “Invitiamo i cittadini ad accedere al sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri dove sono riportati i consigli pratici su come evitare di finire nella rete di questi criminali”.