FERMO - “Le difficoltà sui mercati di approvvigionamento e la crescita esponenziale dei costi stanno limitando la capacità di azione delle imprese, mettendo a rischio la regolarità dei processi produttivi e il rapporto con i mercati di sbocco”. Eppure, nonostante questo, il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni, presenta una trimestrale positiva per l’industria regionale.
Secondo i risultati dell'Indagine Trimestrale condotta dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nel trimestre gennaio-marzo 2022 la produzione industriale ha registrato un aumento del 3,5% su base tendenziale, risultato appena superiore a quello osservato a livello nazionale (+2,6%). Non tutto corre allo stesso modo.
Il commercio marchigiano cresce in Italia e all’estero con una media dell’8,3%. L’Italia cresce del 7,8 rispetto al primo trimestre 2021, con risultati positivi per il sistema moda e più deboli per meccanica e alimentare. L’export, +10%, non cresce per mobile e legno.
Se migliora l’economia, cresce anche il livello occupazionale, anche se dello 0,5%. Livelli che però riguardano anche il tessile abbigliamento, dopo molto tempo. Mentre è andata in negativo la meccanica. In diminuzione anche le ore di cassa integrazione, che rispetto al primo trimestre del 2021 sono diminuite del 78,9%.
“È evidente che il ruolo giocato dall’aumento dei costi, a cominciare dall’energia, incide ancora più del peggioramento sanitario internazionale” conclude Schiavoni.