FERMO – Non solo Tre Archi, perché il quartiere include anche Lido San Tommaso. Un luogo unico nel suo genere, che spesso viene identificato con i grattacieli multietnici ma che aggiunge 4mila presenze turistiche ogni estate, grazie a sei attività ricettive, e un lungomare tra i più belli del tratto sud della Regione impreziosito dallo chalet Tabù, il baluardo della costa nord di Fermo.
“La stagione estiva non ha confini per Fermo e noi crediamo in questa stagione estiva”. Tante le novità che presenta il vicesindaco Mauro Torresi: “Abbiamo più manifestazioni qui che a Marina Palmense e non lo dico per una classifica, ma per far comprendere quanto puntiamo su questa zona”.
Un esempio. Torna il mercatino dopo la prova di un anno fa con Maurizio Orso, con 15 ambulanti. “Ogni giovedì fino al termine di agosto nella zona tra i campeggi, dalle 18 a notte. Sarà il nostro ‘Gran Bazar’. Speriamo chele persone lo vivano”. Non solo, tornano i giochi per bambini, con la ditta che ci ha creduto e dopo tre anni ci riprova.
Mezza giunta lavora sul progetto Tre Archi, dal turismo alla cultura fino ai servizi sociali. La parte sociale la illustra Alessandro Ranieri, direttore dell’Ambito XIX. “All’interno del progetto ‘Periferia urbana’ abbiamo fatto un avviso pubblico a cui hanno preso parte due cordate in co-progettazione. Il comune investe 450mila euro per garantire due anni di sperimentazione che sappiano coinvolgere i cittadini. Si va dal segretariato sociale alla gestione del tempo libero, un nuovo centro di aggregazione e attività sportive con il centro sociale, dai mediatori culturali all’assistente sociale stabile nel quartiere, tirocini di inclusione sociale (almeno 40) e facilitazione linguistica, incluso un finanziamento per la scuola” spiega Ranieri. Un ulteriore tassello riguarda la parte sanitaria, con la nascita di un ambulatorio che riguarderà diverse specialistiche.
Immancabile anche il centro estivo con una quarantina di bambini iscritti e il corso di italiano per stranieri che si sospende solo ad agosto in accordo con la scuola per adulti. “Il sociale non è solo una risposta alle problematiche, ma interazione con settori come la cultura”. Assist per Micol Lanzidei, che ha pensato a un grande spettacolo affidato a Piero Massimo Macchini il 4 settembre. Un varietà con diversi artisti sul palco, da Gallucci a Jump it e Mercuri. Un contributo artistico”. Ma non solo, il 30 luglio alle 21.15 al centro sociale Azzurra Sorbi porta il suo libro ‘Il mio nome è Eva, una bambina curda in Italia. Con lei don Sebastiano Serafini e il professor Roberto Mancini. Un appuntamento su cui ha lavorato la consigliera comunale Luciana Mariani”.
E la consigliera aggiunge: “Qui ci sono nata, i tanti turisti che scelgono questo tratto di costa meritano la nostra attenzione. Quando ho proposto al vicesindaco Torresi delle iniziative, non mi sono mai sentita dire di no. Dobbiamo tutti ricordare che questo quartiere ha grandi potenzialità”.
Gianni Arceci è alla guida del centro sociale San Tommaso: “Per noi è il luogo dell’aggregazione. Il Covid ci ha bloccato. Prima abbiamo riaperto i campi da calcio, anche la sera, poi i tavoli per le carte. Ora puntiamo sul teatro, il 21 agosto con la compagnia di Torresi e il 31 agosto con Gli Instabili. E poi abbiamo la squadra di calcio per under 12 che è u fiore all’occhiello e coinvolge una ventina di ragazzini”.
Turismo come perno di sviluppo per il quartiere: “Noi abbiamo una costa bella e diversa. Abbiamo realizzato anche un info point con tanto di casetta di legno, come negli altri quartieri, e abbiamo posizionato un defibrillatore qui allo chalet Tabù” aggiunge l’assessora Annalisa Cerretani.
Tutti ascoltano, diversi residenti si avvicinano ma non sono solo applausi: “Servono vigili, veri controlli. Non bastano le telecamere se poi non vengono usate. Ridateci la stazione mobile della Polizia. Le case non valgono nulla. Non bastano le parole. Serviranno i fondi europei? Se lo chiedono i residenti, ma anche chi sceglie di venire in vacanza a Tre Archi da decenni”.
Il sindaco Paolo Calcinaro non si tira indietro e concludendo prova a tranquillizzare i residenti: “Un mare invidiabile, tante persone all’interno di un quartiere che continua ad avere dei problemi. Lo sappiamo, però quanto Tre Archi è cresciuta negli ultimi tre anni? Da avvocato penalista ricorso bene che dieci anni fa girando l’angolo c’erano le prostitute e le auto andavano a fuoco almeno una volta al mese e le ditte dei paesi limitrofi scaricavano i materiali sui bisogni di Tre Archi. Tutto questo era, oggi dobbiamo guardare al miglioramento. Oggi la sera le zone principali sono illuminate, pensiamo poi alla zona lungo il fiume dove oggi c’è una bambinopoli e prima spacciavano”. Nessuno nega i problemi, anzi: “Continuiamo a lavorarci, dobbiamo cominciare a raccontare anche il bello per non danneggiare il quartiere. L’Amministrazione può e deve fare, ma ogni cittadino può fare qualcosa”.
Ci sono nove milioni di euro per Tre Archi, la crescita strutturale è necessaria sapendo di poter sempre fare affidamento sul centro sociale che è, come lo chalet, un baluardo di legalità. In conferenza anche l’ex commissario Leo Sciamanna, che è il riferimento anche per le ordinanze del Comune sulla sicurezza, a cominciar dal blocco della vendita di alcol nei minimarket alla possibilità di rimuovere le auto abbandonate negli androni aperti dei condomini. E poi il commissario è il supporto per le segnalazioni alla mail progetto.vicinato@comune.fermo.it Un ulteriore senale di interazione con il quartiere, che ha enormi potenzialità che forse neppure chi lo vive riesce ancora a cogliere appieno.