di Raffaele Vitali
SANT’ELPIDIO A MARE – È come essere finiti dentro un cul de sac. Da un lato ci sono le norme, dall’altro le esigenze, in mezzo i bambini. Dal un lato c’è la ricerca della massima sicurezza, legata al rispetto di leggi e procedure, dall’altro c’è il desiderio di non svuotare la comunità, almeno per sei mesi, dei suoi cittadini più piccoli, complicando e non poco la vita ai genitori.
“La scuola materna non può essere spostata. Punto e basta” ribadisce il Comitato genitori di Casette d’Ete che rappresenta infanzia, materna ed elementari. La vicenda è abbastanza semplice: il 31 dicembre è scaduto il contratto che l’allora sindaco Alessio Pignotti aveva firmato con don Iginio Marcelli, proprietario dell’immobile in cui si trova la scuola. Il commissario straordinario prefettizio, Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi, dopo aver consultato i suoi uffici, ha deciso di non rinovarlo. Aggiungendo una serie di motivazioni.
A dire il vero, prima, attraverso l’ufficio tecnico, aveva segnalato al proprietario le problematiche, “ma il parroco non ha mai ricevuto quella Pec, di questo siamo certi” precisano i genitori. Misteri della tecnologia? Può essere. Ma è anche un dato che quanto è stato sollevato dalla commissaria era noto da tempo a don Iginio e alla politica elpidiense, stando agli uffici comunali.
Quello che i genitori avrebbero voluto è un po’ più di malleabilità, tempi più lunghi e magari non solo una Pec, ma un messo comunale, come capita in altre occasioni, che consegnasse l’avviso. I genitori avrebbero sperato anche in un confronto con il commissario prefettizio e così il parroco. “Come genitori lo abbiamo chiesto e ci ha ricevuto il 6 dicembre quando ormai la delibera era stata approvata e perché ci siamo presentati con un avocato e la diffida”.
Uno scontro più che un incontro. Per quanto riguarda i lavori, i genitori sostengono che siano questioni semplici, risolvibili, magari con l’aiuto di un privato. “Parliamo di adesivi su porte antipanico, un servoscala, anche se al momento non ci sono disabilità, un adeguamento per bagno disabili per adulti. Non lavori legati a una inagibilità. E poi una richiesta di adeguamento impianti, mai fatta prima. Considerando che sono già due i contratti firmati nel corso degli anni, che problema mai ci sarà?”.
A questo domanda forse presto darà risposta il Pd locale che ha chiesto l’accesso agli atti e lì si scoprirà se è come dicono dal Comune, ovvero che da tempo tutti questi lavori necessari erano stai segnalati al proprietario, che ha continuano a incassare l’affitto tra i 20 e i 25mila euro all’anno senza provvedere a fare i lavori necessari
Questo il quadro, in mezzo ci sono i bambini. “Sono 80, molti di loro hanno lavorato per due mesi sull’inserimento e ora verranno spostati in una struttura diversa, con spostamenti e tempi più lunghi lontano da casa. Ma non si poteva prorogare tutto fino a giugno e poi valutare i lavori e la decisione di spostarli?” prosegue il Comitato, che ha nomi e cognomi al suo interno anche se preferiscono, ancora, firmarsi in maniera generica.
Difficile che il destino dei piccoli cambi. I lavori nel plesso di Castellano si faranno, la commissaria straordinaria ha anche comunicato oggi a dirigente, e quindi alle famiglie, che il pulmino peer gli spostamenti lo paga il Comune. Che garantisce anche mensa e tutto quello che serve. “Per cui – concludono i genitori – la questione non è legata ai costi dell’affitto, è evidente che ora se ne spenderanno molti di più. Non ci fermiamo, stiamo studiando tutte le carte, soprattutto quelle relative all’impiantistica, speriamo ancora in un cambio di idea”. E magari in un intervento esterno risolutore.
Altrimenti, da gennaio scuola sicura a Castellano, servizio trasporto garantito, mensa e nel mentre don Gino potrà fare i lavori. Quelli che si potevano fare anche all’interno della Della Valle, con l’auditorium che sarebbe diventano un mix tra mensa e aule, ma che non ha trovato a sua volta il placet delle famiglie.