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Trasatti, un anno da presidente: numeri e sfide. “La Traviata? Trasformiamo un inciampo in qualcosa di buono. Portiamo il tema nelle scuole”

9 Febbraio 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – Un altro anno da presidente per Francesco Trasatti, che guida il consiglio comunale di Fermo. L’ex vicesindaco si è calato nel ruolo: “Nove i consigli comunali nel 2022, con 66 atti e cinque interrogazioni, che diventano 21 dall’elezione del Calcinaro bis” spiega.

Uno dei temi chiave dell’anno appena finito è stato l’inserimento del nuovo ospedale di Campiglione con la rivisitazione dell’area dal punto di vista urbanistico: “A questo si aggiunge la trasformazione della Solgas in Spa. Una scelta per dare alla partecipata delle prospettive maggiori e una tutela ai cittadini che ne usufruiscono”. Altro Consiglio chiave “quello dedicato alla sanità, con l’approvazione di un documento unitario “. Questo al di là di quelli dovuti per Bilancio, Dup e opere pubbliche.

“Un anno in cui abbiamo disegnato la città, mentre nel 2021 ci furono tante mozioni e ordini del giorno che caratterizzarono l’attività”. La prossima settimana ci saranno le riunioni delle consulte studentesche, “un progetto di educazione civica a cui tengono particolarmente” prosegue ricordando anche il voto sul biodigestore, “altra scelta che va a segnare il futuro di Fermo”.

Nove consigli in un anno, pochi? “In realtà siamo allineati su uno al mese, togliendo agosto e gennaio che di solito è un mese più spento. Teniamo conto che ci riuniamo anche sotto Natale se necessario. Abbiamo anche ridotto il numero di punti all’ordine del giorno”.

Possono fare di più le commissioni? “Sono la fase di analisi pre consiliare. Dipendono molto anche dalla voglia del consigliere di prenderne parte. sono utili, perché è anche il luogo in cui confrontarsi con i dirigenti e i tecnici, per chiarire al meglio qualcosa e poter poi intervenire in Consiglio. Ho consigliato ad alcuni presidenti, pur potendo farle online, di ritrovarsi in presenza”. Chi lavora di più sono Urbanistica e Bilancio: “Ma è una questione storica. Gli atti su turismo, sport e cultura sono minori. Così da sempre”.

I rapporti con la minoranza sono buoni: “L’importante è non pensare che non valga la pena impegnarsi perché ‘la maggioranza possa fare da sola’. Credo molto nella dialettica, penso che il ruolo delle commissioni potrebbe essere usato al meglio anche per questo, per incidere su un atto prima che arrivi al voto consiliare dove farsi poi valere dialetticamente se si resta inascoltati”.

Un obiettivo per il 2023 è portare il Consiglio comunale a scuola: “Bisogna far capire ai giovani l’importanza dell’istituzione. Far comprendere che il Comune non è solo sindaco e assessori. Voglio farlo dentro la sala consiliare, che fa respirare la magia della politica”.

Inevitabile parlare della Traviata ‘censurata’ con Trasatti che è interessato anche come membro del Cda della Fondazione Rete Lirica delle Marche: “Personalmente sono più vicino a Fano. Mi sarebbe piaciuto lasciare libertà di scelta agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie. Devo confermare quanto detto dal sindaco sui ritardi della comunicazione sulla tipologia dell’opera arrivata solo metà a dicembre. Il direttivo della Rete Lirica dà degli indirizzi, come quello di partecipare al bando internazionale insieme all’Opera della Lombardia e al Mic, poi la scelta finale è stata della commissione, non nostra”.

Ma non basta il ritardo come giustificazione: “Anche Fano ha avuto lo stesso tempo per riflettere e ha fatto una scelta diversa. Non penso che le motivazioni di Fermo siano quelle proprie di Fratelli d’Italia sulla questione gender, conosco il mio sindaco e l’assessora (Micol Lanzidei; ndr). C’è stato un eccesso di zelo su scene che hanno temuto poter impattare su un auditorio scolastico. Ma in loro non c’è nessun tipo di critica all’assetto transgender, ma la paura che delle scene forti potessero colpire i ragazzi”.

Che poi questo il presidente del Consiglio non lo condivida è un’altra storia. “Da membro del Cda - aggiunge - prendo atto della linea del sindaco e dell’amministrazione è stata chiara, con rammarico ho preso atto, ma vorrei andare oltre le polemiche trovando una quadratura nell’inciampo”.

E poi ribadisce: “Riconosco la buona fede del sindaco, mentre Fratelli d’Italia è palesemente contraria, lo sappiamo. La nostra amministrazione ha sempre preso posizioni chiare, pensiamo al ddl Zan o la 194. Altrimenti non starei qui. E sono convinto che se ne possa trarre un aspetto positivo: immagino e auspico che su questi temi l’assessora possa avviare nuovi percorsi, coinvolgendo la Commissione pari opportunità. E auspico che la prossima volta magari una telefonata per un consiglio me la facciano, sono a disposizione”.

Insomma, un modo per uscire da quella che non è sicuramente una bella pagina cittadina c'è. “Avviare una progettualità che permetta ai giovani di farsi una idea - suggerisce Trasatti -. E comunque sabato il teatro sarà tutto pieno, segno di interesse di una città che vuole conoscere. Magari con una bella chiacchierata nelle scuole e una circolare agli abbonati, la questione si sarebbe risolta. Peccato averla sporcata in buona fede. Ora rilanciamo senza mai dimenticare che l’Opera è anche questo, sono fischi e applausi, è sconvolgimento emotivo che mi fa dire ‘che bello’ o ‘che schifo’. Questo non bisogna dimenticarselo mai".

@raffaelevitali

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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