di Raffaele Vitali
FERMO - L’ex rettore Sauro Longhi, due imprenditori big come Paolo Vitturini ed Enrico Paniccià, Francesco Trasatti ci ha pensato a lungo, ma per il suo ritorno in campo in vista del voto di settembre non si è fatto mancare nulla. “Una nuova avventura” definisce la lista che lo supporta, frutto di “una lunga riflessione”.
Non era convinto, forse per stanchezza, poi la scelta e il consueto piglio: “Di nuovo al fianco di Paolo Calcinaro per un secondo quinquennio” ribadisce guardando il sindaco, seduto al suo fianco insieme con Tano Massucci, l’uomo del ‘Centro’. Parte dal Terminal, uno dei luoghi simbolo del suo mandato. Domina il logo della ‘Città che vogliamo’, con l’azzurro tenue tipico del mondo di Massucci, il rosso che Trasatti ha dentro di sé e un po’ di verde, che è speranza e non certo Lega.
“Siamo un gruppo che crede nell’energia e nella capacità di ognuno come base per rendere attrattiva Fermo”. Insieme con Massucci, Trasatti ha voluto un progetto diverso. “Entrando forze nuove in maggioranza, è naturale la necessità di ricollocarsi per sentirsi più in linea con scopi e idee ben definiti. Io e Tano li abbiamo, magari anche diversi, ma poi in questi cinque anni abbiamo saputo trovare una sintesi”.
Il primo applauso lo incassa proprio Longhi, che a Fermo ha dato tanto. Per molti l’ex rettore della Politecnica e il vicesindaco sarebbero dovuti essere protagonisti per le Regionali, “ma lo spazio non c’è stato” commenta Longhi. E quindi, ecco Fermo e l’impegno per far crescere la piccola provincia.
Tre linee guida: solidarietà, con progetti importanti come Montepacini e Tre Archi; sostenibilità con la differenziata e l’educazione ambientale; cultura con un lavoro che deve proseguire. “Tra di noi non mancano le differenze, ma sono certo che sapremo valorizzare quello che ci unisce” conclude passando il microfono a Massucci.
“Nunzi e Febi sono gli assessori del centro che hanno portato il contributo fattivo alla amministrazione della città. Qui non si parla di parole, ma di fatti. Fermo si è svegliata, ma bisogna andare avanti, perché c’è tanto ancora da fare. il periodo del Covid ha messo in difficoltà tanta gente e qui sottolineo quello che Trasatti ha sottolineato: ci siamo incontri sulla parola solidarietà”. E non a caso entra nel logo con la dicitura ‘democrazia solidale’. “Proseguiamo con una maggioranza che è stata sempre solida, grazie al polso fermo di Calcinaro. Con questa lista – è sicuro il dottore che ama la politica - portiamo in dote persone di valore per coprire tutte le esigenze di Fermo e dei suoi cittadini”.
Una voce si alza dalla prima fila, il fuori programma non poteva che spettare a Longhi: “I valori prima dell’appartenenza, questo è un bel modo di procedere. Per questo vi auguro il migliore dei successi. Questa è una città che è risorta e che è diventata parte di questo ambiante. Una amministrazione che crea entusiasmo tra i giovani, qualcosa di singolare che va sottolineato. Per cui buon volo”.
PAROLE E NOMI DELLA LISTA
10 uomini e sei donne sono il primo blocco di lista che viene presentato. In testa Manolo Bagalini, avvocato e consigliere uscente: “ho sentito sulla mia pelle cucito il progetto per Paolo Calcinaro sindaco”. Liliana Biccirè è qui per Bagalini, un’altra ex Pd: “Una lista che mi ha stupito per le sue eccellenze, un gruppo che ha voglia di fare. Responsabilità, consapevolezza e lavoro di gruppo sono le parole chiave che ci ha detto Trasatti”.
Griselda Bressan è l’argentina che porta buona cucina e tango: “Ecosostenibilità e cultura sono perni che mi hanno spinto ad aderire”. Rosy Canigola è uno dei volti noti, è stata cordinatrice della Protezione Civile: “Da segretaria di lista del Centro, oggi mi metto in gioco per un sindaco che ha reso ogni cittadino protagonista”. Valeria Donzelli è insegnante di educazione fisica: “Porto avanti i valori dello sport e mi impegno nella solidarietà”. Savino Febi è l’assessore al Bilancio uscente: “Cinque anni fa abbiamo iniziato a scrivere la storia, i capitoli son ancora tanti e vogliamo esserne parte con una squadra che non pensi solo ai prossimi cinque anni di Calcinaro”.
Alessandro Fedeli viene dal No profit, dal Csv e sarà il nuovo direttore della casa di riposo di Francavilla d’Ete: “Sono orgoglioso per la stima ricevuta”. Micol Lanzidei è un avvocato 39enne che ama il teatro: “Combatto per le minoranze, per la loro dignità e ho incontrato il mondo del volontariato, seguendo situazioni di disagio importanti. Il mondo che voglio è quello dove si pensa alla cura dell’altro”. Silvia Luciani, avvocato che lavora all’ufficio sisma di Monte Vidon Corrado e insegna ritmica: “Ricordiamoci sempre che l’unione fa la forza”.
Giuseppe Lupoli è professore di religione all’Itet, un fermano d’adozione che parla ai giovani: “Penso a loro e a quanto indirettamente ho potuto condividere con loro: oggi voglio trasmettere il coraggio di portare avanti i valori che ci sono in questa lista”. Francesco Nunzi è architetto e assessore all’Urbanistica uscente: “Sono un figlio del san Carlo di don Celso, sono uno dei pochi architetti che ha ricoperto il ruolo di urbanista in comune. Vorrei continuare il mio lavoro, non si può esaurire in cinque anni. Voglio costruire la macchina pronta a costruire la città del futuro”.
Carlo Pagliacci è un editore appassionato di politica, è un altro ex Pd, che guida con Paniccià il mondo di Mus-e: “Tema della sostenibilità è la chiave del futuro”. Gabriele Palmucci è un consigliere uscente: “Ho seguito le politiche cimiteriali e bisogna proseguire”. Nicola Pascucci per Trasatti era un assessore ombra: “Cinque anni fa abbiamo iniziato un percorso con differenze e valori personali. Allargandosi la maggioranza ho trovato giusto cambiare per continuare a essere a sostegno della città”. Giordano Santarelli, 26enne imprenditore turistico di Lido di Fermo: “Il mio supporto sarà proprio nel campo del turismo, per far crescere una città sempre più ecosostenibile e con servizi accessibili”.
LA CHIOSA DEL SINDACO
Dopo le tante parole, il sindaco Paolo Calcinaro prova a tirare le somme: “Metterci la faccia, provarci è un merito. Essere eletti ti porta tante privazioni, ma al contempo ti mette addosso una grande responsabilità. Ogni ‘sono con te’ dei cittadini ti dà forza, ma fa anche fare respiri profondi. Un’ora dopo la vittoria già pensavo a quello che dovevo fare. ho capito i dubbi di Francesco Trasatti, ma ora gli dico grazie per questa scelta che è solo per il bene della città”.
Anche per lui il grazie a ‘Sauro, Enrico e Paolo’: “Persone che hanno dato tanto alla città, che hanno dato un senso di comunità pur non avendo interesse diretto su questa città. Ci avete fatto sentire non soli” ribadisce dando il via a questa strana e breve campagna elettorale. Infine, una sola domanda per Calcinaro: Trasatti resterà vicesindaco? “Prima deve diventare consigliere, poi vedremo” ribatte sorridendo, poi serio conclude: “Certo che se Francesco dicesse voglio fare il vicesindaco, tale resterebbe”.