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Tra storia e moda: Tod's, Gucci e tanti altri, un posto nella Galleria Vittorio Emanuele vale ogni milione d'affitto

9 Agosto 2023

di Raffaele Vitali

MILANO – Esserci per contare. Non sono molti i posti che da soli rappresentano uno status, uno di questi è la Galleria Vittorio Emanuele di Milano e Diego Della Valle non poteva farselo scappare.

Dedicata a un re, con i suoi quasi 20 mila metri quadrati di splendore in ferro e vetro resinato, meta obbligata per ogni turista, 'salotto' buono di Milano dove le grandi griffe, da Prada a Gucci, da Louis Vuitton a Tod’s, pagano affitti milionari per aggiudicarsi uno degli spazi messi a disposizione dal Comune.

Un pezzo di storia rappresentata già da Boccioni nel 1910 che ne dipinse il movimento delle persone che la animavano. Ma le sue origini vanno indietro fino al 1863, quando l'architetto Giuseppe Mengoni vinse il concorso per la realizzazione di una Galleria dedicata a Re Vittorio Emanuele II che avrebbe collegato piazza del Duomo e piazza della Scala.

Ospita le boutique più eleganti, il ristorante dello chef stellato Carlo Cracco, lo storico caffe Biffi (nel 1882 fu il primo locale a dotarsi di luce elettrica), e il modernissimo Osservatorio Fondazione Prada. Questo spazio dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, si trova al quinto e sesto piano di uno degli edifici centrali, al di sopra dell'ottagono, al livello della cupola in vetro e ferro che copre la Galleria. Già la vista da lassù merita la visita. 

Uno spazio che ospita poco meno di cento negozi, librerie, bar, distribuiti su una pianta a croce. I turisti sono da cifre record: da gennaio ad aprile erano già arrivati più di 2,5 milioni di visitatori in città. È chiaro dunque che avere un 'posto' in Galleria è un must per le case di moda: ambitissimo.

Per comprendere: uno degli ultimi bandi del Comune, proprietario dell'area, per affittare un locale di 188 metri quadrati e doppia vetrina, è stato aggiudicato a Loro Piana, per un canone annuo di 2,3 milioni di euro. Si tratta di uno dei canoni al metro quadro più alti versati all'amministrazione per una boutique in Galleria, pari a oltre 12mila euro al metro all'anno: è secondo solo all'importo record offerto da Dior nel febbraio 2020, pari a oltre 15.500 euro al metro quadro. Tra i canoni più alti anche Gucci, 4,5 milioni all'anno e Fendi 2,45 milioni, la Tod’s di Della Valle, che ha puntato anche sulla influencer lommbarda Chiara Ferragni, si è fermata a 1,8 milioni per aprire la nuova boutique nel novembre del 2022.

Ma si vede che ne vale la pena se questi bandi sono sempre così affollati e contesi. La Galleria porta fortuna insomma, non solo a chi la 'abita' ma a chi ci passa e va a farsi un giro sul 'toro', in mosaico, che rappresenta lo stemma della casa Savoia e si trova al centro dell'Ottagono.

Un rito scaramantico a cui nessuno si sottrae. È di buon augurio girare per tre volte, sulle 'palle' del toro con il tallone del piede destro. Chi riesce a farlo mantenendosi in equilibrio, sarà baciato dalla fortuna. Chissà se ogni titolare di casa di moda ci ha mai provato.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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