di Raffaele Vitali
SANT’ELPIDIO A MARE – “Le imprese devono fare il possibile per rendere sempre più bello e attrattivo il nostro Paese. Abbiamo questi cinque o sei mesi per dare una svolta all’Italia. Facciamolo adesso ragazzi”. La pensassero in tanti come Diego Della Valle, l’Italia sarebbe un paese migliore. Di certo, dopo due anni di lavori, chi è sempre più bello è il Colosseo (VIDEO).
IL COLOSSEO
Uno dei monumenti più famosi al mondo, simbolo della forza di Roma e della maestria del made in Italy, ha oggi riabbracciato anche la sua parte più nascosta: gli ipogei. Il Colosseo, che poteva ospitare tra i 50.000 e i 75.000 spettatori, era dotato di una serie di dispositivi tecnologici utilizzati per la comparsa di uomini, animali e apparati scenici sull’arena. luoghi sconosciuti e oggi, grazie al restauro pagato, più che sponsorizzato, dal gruppo Tod’s, da tutti fruibili.
IL PLAUSO DI FRANCESCHINI
“Siamo orgogliosi di aver potuto contribuire a restituire al mondo intero un monumento iconico, simbolo della storia di Roma e dell’Italia. La fine della seconda fase del progetto viene annunciata in un momento storico cruciale e si pone come esplicito messaggio di fiducia e come forte segno di ripresa” aggiunge Diego Della Valle. Al suo fianco il ministro Franceschini che ha sottolineato l’importante e la possibilità di un proficuo rapporto tra pubblico e privato: “Quando ho iniziato il mio mandato da ministro, l'operazione restauro del Colosseo con Tod's era già iniziata e io ero allibito e indignato - racconta Franceschini - nel vedere che il gesto di Della Valle anziché essere accolto da un'ovazione generale di riconoscimento aveva persino sollevato polemiche...In realtà, è giusto che ci sia invece una piena collaborazione".
L'INTERVENTO
Il piano degli interventi per il restauro del Colosseo è partito nel 2011. La seconda fase dei lavori, iniziati nel dicembre 2018, sotto la guida del nuovo istituto autonomo Parco Archeologico del Colosseo, ha interessato l’area degli ipogei, un monumento nel monumento che corrisponde alla parte dell’anfiteatro sottostante all’arena e, in età antica, invisibile agli spettatori.
Un lavoro che oltre a impattare sul presente della storia, ha dato lavoro a 81 persone tra archeologi, restauratori, architetti, ingegneri, geometri e operai. Da oggi una passerella lunga 160 metri permetterà, per la prima volta, ai visitatori di ammirare la parte segreta dell’anfiteatro.
“Dopo 781 giorni dall’apertura del cantiere e più di 55.700 ore di lavoro, le attività di restauro hanno riportato al loro antico splendore una superficie totale di 15.000 mq. Questo secondo appalto consolida l’impegno del Gruppo Tod’s nei confronti di questo monumento Patrimonio dell’Umanità - un impegno che si era già manifestato con il sostegno al restauro del prospetto esterno del Colosseo, conclusosi nel 2016” riprende l’amministratore delegato.
L'IPOGEO
L’area degli ipogei si estende per circa mezzo ettaro e si articola in 14 setti murari che individuano un reticolo di corridoi da cui si muovevano le scenografie prima di salire sull’arena. La visione degli ipogei era preclusa agli spettatori essendo destinata al backstage dei grandiosi spettacoli che avvenivano sull’arena fino al 523 d.C., data in cui si attesta l’ultimo spettacolo. Per ogni show venivano usati 24 piattaforme mobili e 28 ascensori di legno, contenenti gabbie sollevate da argani.
E non è finita qui, perché il prossimo step riguarda le gallerie del II ordine, la messa a norma e l’implementazione degli impianti e la realizzazione di un centro servizi che consenta di portare all’esterno le attività di supporto alla visita, che attualmente si trovano all’interno del monumento.
I lavori partiti nel 2011 hanno permesso il restauro di 15mila mq, di cui 4000 m2 superfici in travertino, peperino e tufo, 2.000 m2 protezioni di nuclei a vista delle murature antiche, 6.300 m2 superfici di laterizio, 700 m2 superfici pavimentali in opera spicata, 1.000 m2 superfici ad intonaco, 1.500 m2 superfici pavimentali in cocciopesto.
LA VISIONE DI DELLA VALLE
Il Colosseo come simbolo per un Paese che non ha paura del domani. “Diamoci da fare come imprenditori e facciamo tutto quello che serve per aiutare il nostro Paese. Lo dobbiamo alle persone che hanno più bisogno, ai giovani, ai nostri figli. Se non lo facciamo adesso, quando lo facciamo? Usciamo da una situazione in cui nessuno di noi avrebbe mai pensato di trovarsi nella vita. Ne usciamo con tanto dolore, soprattutto chi è stato toccato da vicino, ma anche, mi pare, con la grande voglia di ripartire e di fare. E con un sentimento forte di vedere se veramente riusciamo a darci una mano uno con l'altro. Ancor più le aziende grandi e rappresentative oggi si devono spendere pensando a quello che il nostro Paese dovrà affrontare. Al mio mondo, quello di imprese spesso grandi, di successo, forti - lancia l'appello - dico che non è più il momento di chiedere cosa può fare il Governo per noi, ma cosa possiamo fare noi per gli altri”.
È un ottimista convinto e l’andamento della Tod’s negli ultimi mesi ne segue la serenità, le azioni sono decollate e il mercato, in particolare quello orientale è ripartito: “Sono in arrivo grandi risorse, serve a noi e a far vedere al mondo che il nostro è un Paese che ha le capacità, come ha sempre avuto, e che sta lavorando per uscire da questa situazione. È una opportunità irripetibile. Non ci sarebbe mai potuta capitare una possibilità economica come questa, anche se, purtroppo, a fronte della tragedia. Per questo oggi dobbiamo essere pronti e presenti. Spero che tanti amici, come già durante la pandemia, si espongano e si mettano disposizione, con i mezzi ma anche con la reputazione e le competenze”.
