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The Labster, il ristorante mobile funziona. Corpetti chef di qualità tra bottoni ripieni e astice 2.0. Poi arriva l'orange wine ed è show

30 Ottobre 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Un luogo unico The Labster. Un pullman ristorante che è davvero speciale. Una cucina al piano terra, 25 posti al piano rialzato, che è stato aperto completamente per vivere l’emozione di mangiare sopra i posti in cui si ferma. All’interno si muove un giovane e già esperto chef. Perché a 27 anni Edoardo Corpetti, partito dall'Alberghiero di Porto Sant'Elpidio, ha avuto il coraggio di mettersi completamente in gioco con un progetto suo.

Cosa significa salire quei gradini che normalmente si fanno tra Marble Arche e Piccadilly Circus? Poter provare la cucina degna di uno stellato stando su un pullman. Il prezzo è quello di un ristorante di livello, in media 50 euro. Fermo ha creduto in Stefano Castori, che ha chiamato Corpetti per una tre giorni unica nel suo genere, e gli ha messo a diposizione il suo salotto.

La mano dello chef è già nell’antipasto. Un purè con finocchietto e raguse cotte alla perfezione, sode e morbide al contempo, cucchiaiata dopo cucchiaiata, la speranza sarebbe il bis, che però non arriva. Il primo è un po’ più complesso. Lascia l’amaro in bocca. E quindi deve piacere. Dei bottoni pieni di canocchie in brodo di canocchie e tartufo con una foglia di nasturzio. Sono pochi i bottoni, come si conviene alle cucine che puntano sulla qualità, ma sul brodo di può fare qualcosa, così che il cliente abbia voglia di prendere in mano quel piatto-tazza e berlo fin all’ultima goccia.

Ma l’apoteosi arriva nel secondo, con il re del ‘labster’, ovvero l’astice. Il piatto è un quadro, è un ‘astice alla catalana 2.0’. Erbe fresche in agrodolce, astice cotto alla perfezione e lasciato naturale “perché bisogna riscoprire i sapori”. E non potrebbe essere diversamente, perché nella pescheria Il Gambero, che la famiglia di Corpetti ha rilevato rilanciandola a Porto Sant’Elpidio, si muovono astici vivi dentro una vasca realizzata solo per loro di tre metri. Il mondo del fresco dietro il piatto di qualità superiore.

Chi ha preso parte alla tre giorni di Fermo (28-30 ottobre), ha avuto una fortuna in più, poter accompagnare il buon cibo con i vini Rio Maggio presentati dal titolare Simone Santucci e dalla figlia, sempre più colonna aziendale. Molti sono noti, ma uno spicca per originalità: un orange wine. Eh sì, il colore è proprio arancione e già gli americani non possono farne a meno. Tutto naturale, un lungo processo tra macerazione di bucce e anni tra barrique e botti di cemento. In mano la bottiglia è del 2017, ultima annata disponibile, tra qualche mese toccherà al 2019. Perfetto con astici e cinghiali, non facile capirlo ma se si supera l’orange si vive una esperienza. Quella che the Labster regalerà in giro per l’Italia. A cominciare dalla Fiera dei cavalli di Verona che ha detto sì alla scommessa del giovane chef tra una settimana.

Si chiude così, con le luci di piazza del Popolo che riempiono la terrazza del pullman dall’eleganza inglese e i ritardatari che ordinano uno dei panini gourmet dalla finestrella che dà sulla cucina, con astice o tonno rosso. Anche questi sono speciali, pane incluso che è croccante fuori e morbido dentro. Il segreto? Una pennellata di burro, che non si nota ma c’è e poi lascia spazio al pesce. Il sogno di Edoardo Corpetti è realtà, se i clienti capiranno che non stanno mangiando su un pullman, ma in un ristorante esclusivo, come è la sua mise en place, il successo è garantito.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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