di Raffaele Vitali
FERMO – Ha fame questa Fermana. Fame di vittorie, ma anche di bel gioco. E Cornacchini sta riuscendo a farle trovare entrambe.
Il primo tempo contro il Cesena, un gruppo che viaggia ai piani alti del girone, è qualcosa di entusiasmante. Non solo perché i canarini l’hanno chiuso sul 2-0, con una doppietta di D’Anna, ma per come giocano, capaci di passare dal canonico 4-4-2 a un dinamico 5-3-2. E questo perché ogni giocatore sa esattamente cosa fare quanto il mister glielo chiede, in primis Neglia.
Dai piedi dell’ex Bari escono i passaggi che poi D’Anna trasforma in gol. Il primo è un cross perfetto che l’attaccante arrivato da Lecco intercetta alla perfezione, prendendo il tempo a difensore e portiere e insaccando di testa. E' il 35’ e la festa esplode in panchina. Anche perché fino a quel momento non c’era una squadra superiore, occasioni da una parte e dall’altra, con il palo incredibile preso da Cognigni, bravissimo a bruciare Maddaloni prima di tirare con violenza, tanto che il palo ha ballato per più di un minuto.
Passata in vantaggio, la Fermana che aveva già cambiato volto, ha continuato ad attaccare. Lunghe o corte, le palle che arrivano in zona d’attacco sono tutte di Cognigni. La mole di lavoro del bomber fermano è tanta e questo gli viene riconosciuto dai compagni che lo incitano come se avesse segnato anche dopo la spizzata migliore. Per no parlare dei suoi tocchi nel finale di gara che avrebbero potuto far crescere lo score.
I tre davanti si trovano a meraviglia e se a questo si aggiunge la voglia di Sperotto ecco spiegato il secondo gol, proprio un secondo prima che l’arbitro fischiasse la fine del primo tempo. Cross, tiro al volo di Mosti, che come i compagni comprati in corsa appena arrivato ha debuttato, rimpallo di Urbinati e botta di D’Anna alle spalle di Nardi. Meglio non potrebbe andare, con l’attaccante che festeggia succhiando il pollice, in onore del secondo figlio in arrivo. “La famiglia mi dà serenità, mi fa star bene. Ho bisogno di mia moglie e di mio figlio. Senza di loro non mi sento a casa. Quando ho loro accanto posso attraversare il mondo” è il suo pensiero che esalta anche i valori dietro il calciatore.
La ripresa è rabbia, tensione, concentrazione e ogni tanto una folata in avanti per non far credere a Cesena di poter rimontare. Al 26’ Cornacchini, dopo aver richiamato l’ottimo capitan Urbinati visto che domenica c’è il delicato derby con il Fano, decide che è ora di difendere il risultato: fuori D’Anna e Mosti, dentro Grbac e Rossoni.
“Basta un episodio per cambiare la partita” continua a urlare l’allenatore del Cesena. E ha ragione lui, perché un cross che sembrava controllabile diventa invece la palla gol per Sorrentino che non se la lascia sfuggire. È il 32esimo, la Fermana si è fatta schiacciare per troppi minuti e i romagnoli hanno ripreso fiducia. Cais è la mossa di Cornacchini, che non potendo entrare in campo, si affida all’attaccante col codino.
Poteva finire in maniera un po’ più serena la partita, ma quando vinci anche questo serve per non dimenticare quello che Cornacchini predica a ogni partita: tensione, agonismo e concentrazione. Quella che non perde mai Cognigni, capace di prendersi punizioni chiave negli ultimi minuti che fanno scorrere il tempo e soprattutto spezzano il ritmo ai bianconeri rimasti in dieci nel finale di partita.