FERMO – Sei persone ricoverate al Murri, tutte in Malattie Infettive. È questo il quadro Covid a Fermo, dove si conferma il trend nazionale di riduzione di carica virulenta del Coronavirus. A livello regionale non ci sono state vittime e ieri due soli nuovi contagi, diventati zero oggi per la prima volta "su 1250 tamponi effettuati in un giorno" spiega il presidente Luca Ceriscioli. Ed è la seconda volta, dopo quella del 17 maggio, senza decessi. I pazienti deceduti affetti da Coronavirus restano dunque 996: 594 uomini e 402 donne con un'età media di oltre 80 anni che, quasi nel 95% dei casi, presentavano patologie pregresse. Per quanto riguarda la ripartizione territoriale 527 persone decedute provenivano dalla provincia di Pesaro Urbino, 217 da quella di Ancona, 165 da Macerata, 66 da Fermo e 13 da Ascoli Piceno.
Stupisce, al contempo, che mentre tutti parlano di controllo, gli italiani selezionati nel campione che sarà chiamato ad effettuare il test sierologico nell'ambito dell'indagine nazionale, in maggioranza dicano ‘no’ o comunque ‘ ci penso’. Su 7.300 chiamate in Italia nel primo giorno da parte della Croce Rossa italiana (Cri), ben il 60% dei cittadini contattati ha infatti chiesto di essere richiamato mostrandosi indeciso. Per questo, un invito a vincere i timori è giunto dal ministro della Salute Roberto Speranza, che ha esortato i cittadini a rispondere positivamente alle telefonate della Cri.
Non è un test a cui ci si può offrire in modo volontario, in quanto il campione è stato scelto dall’Istat su precisi parametri. Il stesso presidente Cri Francesco Rocca ha lanciato un appello: "Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Croce Rossa Italiana, non è uno stalker, non è una truffa telefonica, ma è un servizio che potete rendere al Paese attraverso un piccolo prelievo venoso".
Il ministro ha ricordato che lo scopo è di fotografare la diffusione del virus sul territorio nazionale evidenziando quale sia la percentuale di soggetti che ha sviluppato anticorpi al SarsCov2. Per questo, ha spiegato Speranza, “è necessario e fondamentale che le persone che verranno contattate dalla Croce Rossa rispondano positivamente alla chiamata, che potrà arrivare anche al cellulare. Avere questi risultati consentirà infatti ai nostri scienziati di avere un'arma in più di conoscenza dell'epidemia in Italia”.