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Terza corsia, il mondo della sinistra dice no. "C'è una intesa preoccupante tra politica e interessi economici"

17 Dicembre 2021

di Francesca Pasquali

FERMO - S'allarga il fronte del no all'arretramento dell'A14. Politica, associazioni e sindacati uniscono le forze danno vita a un comitato, formato da Articolo 1 Fermo, Cgil Fermo, Dipende da Noi, Movimento 5 Stelle, Partito comunista italiano, Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Usb Fermo e dal consigliere comunale fermano, Renzo Interlenghi.

Dopo una serie di incontri, riunioni e confronti, anche con le associazioni ambientaliste, si sono strutturati per dare un «no motivato alla proposta di arretramento dell'autostrada da Porto Sant'Elpidio a Pedaso, avanzata dal fronte del sì, che raccogli pezzi della politica e dell'imprenditoria locale», spiega il segretario della Federazione fermana di Rifondazione comunista, Alessandro Fortuna.

Che si dice preoccupato dalla «saldatura tra politica e interessi economici e che diversi sindaci dell'entroterra si siano schierati a favore di questa ipotesi, quando dovrebbero rendersi conto del valore ambientale e turistico di un territorio già antropizzato, mentre il raddoppio della sede autostradale andrebbe solo ad aggiungere asfalto e cemento».

Due – per il comitato – gli argomenti che i sostenitori dell'arretramento portano a supporto della loro proposta: il bisogno di alleggerire il traffico sulla costa e l'opportunità di sviluppo per l'entroterra. Né uno né l'altro – il ragionamento – si otterranno con l'arretramento. «Ipotesi di questi tipo – dice Massimo Rossi – mancano di visione e non partono da realtà attuali e da proiezioni che scienziati ed economisti ci rappresentano».

«Il traffico che congestiona la costa – prosegue l'ex consigliere comunale – al 98% è locale e si può togliere solo attraverso il trasporto pubblico, la mobilità dolce e la metropolitana di superficie». Per il comitato, la rotta è ormai segnata: «tra trent'anni saremo costretti all'intermodalità che sposterà i trasporti su mare e ferrovia ed è surreale parlare con la logica di ieri e oggi di qualcosa che accadrà tra trent'anni».

«Non neghiamo che c'è un problema di collegamento con l'entroterra e che riguarda le direttrici est-ovest, ma davvero immaginiamo che il futuro sia costruire altri centri commerciali e aree industriali?», si domanda Rossi.

La strada da percorrere, per Articolo 1, passa attraverso sostenibilità e sviluppo. «Ci opporremo con tutte le nostre energie – spiega il segretario provinciale Alessandro Del Monte – allo sventramento di colline, valli e territori comunali, a costi insostenibili e intollerabili e a un eterno cantiere a cielo aperto, dove le potenzialità speculative sarebbero elevatissime». Da qui l'appello congiunto ai sindaci favorevoli all'arretramento «ad abbandonare questa idea di sviluppo totalmente slegata dalla sostenibilità sociale e ambientale».

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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