FERMO – Quando si parla di infrastrutture nel Fermano la parola di riferimento è ‘gap’. A più livelli. La carenza a livello di strade della provincia di Fermo non sarebbe una notizia, ma quando qualcosa si muove, che sia un progetto o un cantiere, lo diventa. Ancora di più per il mondo imprenditoriale. Che però vuole tempi certi: “Ad esempio, per la bretella dal casello di Porto Sant’Elpidio alla Lungotenna, ci sono 24,7 milioni nel bilancio regionale, ma manca ancora la variante urbanistica. Basta rimpalli, la politica agisca”.
Presidente Fabrizio Luciani, cosa pensa Confindustria Fermo della situazione infrastrutture?
“Dopo una telefonata e un lungo confronto con l’assessore regionale Francesco Baldelli sono più ottimista”.
Perché?
“intanto lui si sta impegnando davvero per il nostro territorio, confrontandosi in primis con il Ministero. Poi, grazie al nuovo ospedale, qualcosa si muove. E di investimenti, in questo periodo, la regione e l’Anas ne hanno programmati. Per di più non mancano novità di rilievo sui macro progetti, terza corsia e alta velocità. Anche se mancano ancora le risorse”.
Partiamo dall’A14, quali sono le novità?
“Per l’A14 il tavolo è aperto, la Regione ha presentato le sue opzioni che prevedono per il tratto da Porto Sant’Elpidio a Pedaso, 17 km, l’ampliamento in sede con un solo piccolo tratto di nuova costruzione ad Altidona. Secondo i calcoli della regione, i lavori durerebbero tra i 7 e i 9 anni”.
Dopo Pedaso?
“Per il tratto fino a San Benedetto del Tronto, 28 km totali, l’opzione considerata più fattibile è l’ampliamento in sede per i primi 5 km, da Pedaso all’area servizio Piceno, per poi spostare la carreggiata sud fuori sede a una distanza di massimo 3-5 km. Anche in questo caso, la tempistica massima prevista è di dieci anni. A breve dovrebbero partire i sopralluoghi per verificare la fattibilità e arrivare così al progetto definitivo che Aspi vada a inserire nel Piano Industriale, finanziando i lavori”.
Ci crede?
“Diciamo che gli imprenditori vogliono certezze su risorse e tempi, vogliono che quel ‘a breve’ sia davvero tale. E a Baldelli ho chiesto garanzie, confido nella sua comprovata serietà”.
Non solo strade, cosa pensa dell’aeroporto?
"È debole, nonostante qualche nuovo volo, come quello peer Barcellona. La realtà è che un giovane marchigiano nasce sapendo di avere meno possibilità di viaggiare, meno opportunità di conoscere il mondo. Perché, inutile negarlo, se vivi a Milano o Bologna, trovi aerei a prezzi low cost e soprattutto non devi perdere 4 ore per raggiungere l’aeroporto, come capita a un marchigiano costretto a utilizzare gli scali della capitale”.
Capitolo treni, ha avuto qualche garanzia?
“La Regione Marche sta lavorando a un progetto di fattibilità per l’alta velocità che riguardi tutta la regione, da nord a sud. Speranza per un’accelerazione a livello infrastrutturale dobbiamo riporla nella nuova commissione europea, lo sviluppo della rete Ten-T, ovvero il corridoio ferroviario per merci e persone passa per le politiche comunitarie.
In questo, è un’ottima notizia la nomina a vice capo di gabinetto del commissario ai Trasporti, che ha anche la delega al turismo, del fermano Pierpaolo Settembri. Avere un marchigiano in un posto di così grande importanza permetterà, se non altro, una interlocuzione a livello europeo più semplice ed efficace. Spero che la Regione in primis, ma di certo anche noi di Confindustria insieme con le sorelle europee, sappia valorizzarlo”.
Luciani, tornando al Fermano, dalla Regione ha avuto altre garanzie?
“Sono contento che la Pedemontana sia vicina al completamento, ma non è funzionale, soprattutto nel Fermano, se non connessa degnamente alla costa. Rischierebbe solo di isolare un’altra fetta di provincia. Per questo attendiamo un’accelerazione nei lavori della Amandola-Servigliano. Ci sono 86 milioni, ma siamo ancora alle fasi di verifica. Ma da anni leggiamo che stanno per partire i cantieri, ancora non previsti per il resto della mare-monti”.