di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO – Assessore regionale in isolamento fiduciario, ma l’incontro programmato non salta. Non c’è tempo da perdere, per cui tutti collegati e nuovo briefing sul futuro della terza corsia dell’A14. E alla fine, anche un nuovo passo avanti.
“Abbiamo affrontato un’analisi preliminare sulla realizzazione della terza corsia prendendo in esame sia l’ipotesi di ampliamento dell’attuale sede autostradale sia la previsione di una variante di arretramento della carreggiata dell’A14 in direzione sud” spiega l’assessore regionale FrancescoBaldelli.
Che non si fa problemi ad ammettere anche i dubbi sul tavolo: “Dubbi progettuali e gestionali, ma che non frenano l’obiettivo: la terza corsia”. Le due ipotesi sul tavolo comportano in ogni caso la necessità di smaltire una enorme mole di materiale di scavo.
“Un problema in genere sottovalutato ma che in passato ha provocato la sospensione di cantieri per lunghi mesi, in attesa che gli enti preposti indicassero dove depositare o come utilizzare l’ingente quantità di materiale prodotto dallo scavo” spiega l’assessore che non vuole neppure sentire la parola ‘sospensione’.
“Per questo – aggiunge – in attesa del nulla osta del ministero alla progettazione, ho dato indicazione di costituire un tavolo di lavoro interno alla Regione destinato ad individuare la migliore modalità di smaltimento del materiale di scavo”.
Per quanto riguarda l’iter, Regione e Società Autostrade attendono il Ministero, che nel nuovo Piano economico finanziario di Aspi autorizzi lo sviluppo progettuale e finanzi, poi, l’esecuzione dei lavori per il completamento della terza corsia marchigiana tra Porto Sant’Elpidio, Pedaso e San Benedetto del Tronto, indispensabile per migliorare la viabilità al confine tra Marche e Abruzzo.
“Dobbiamo essere soddisfatti, perché abbiamo riaperto una partita chiusa. Abbiamo creato una seconda possibilità per la realizzazione di un’opera indispensabile, dopo gli errori del passato che hanno condannato il sud delle Marche a due corsie. Non si può più sbagliare, questa occasione non si ripeterà per decenni. Solo che anche il Ministero deve capire – conclude Baldelli – che le decisioni vanno prese rapidamente. Ora dobbiamo lavorare insieme per non perdere questo ulteriore treno, perché non ne passeranno altri per i prossimi decenni. Per tali motivi chiediamo anche al governo di velocizzare i suoi tempi decisionali”.