*Prendo atto di quanto dichiarato alla stampa dal direttore dell'Area Vasta Licio ma, mio malgrado, devo comunicare che ad oggi non ho ricevuto nessun contatto.
Dopo una diatriba durata circa un mese, riguardante le strategie sanitarie per la gestione dell’emergenza, il 12 aprile comunicavo le condizioni indispensabili per avviare le procedure di accoglienza di casi Covid 19: pre/post-critici, asintomatici o paucisintomatici, presso l’ospedale elpidiense. Ponevo (e pongo) come condizione imprescindibile quella di tutelare e mettere in sicurezza gli operatori attualmente presenti nel nosocomio, attraverso lo spostamento, come ho ripetuto più volte, del PUNTO AVIS, della GUARDIA MEDICA e di tutti i servizi affini (oggi presenti nell’ospedale), presso l’ex distretto sanitario di Via A. Murri, già pronto per accogliere attività di supporto alla sanità, al fine di garantire che non vi sia alcuna promiscuità di attività Covid e no Covid , evitando di incorrere nel medesimo errore fatto al “Murri” nelle prime settimane dell’emergenza le cui conseguenze sono note a tutti.
Sono dall’alba di questa vicenda promotore della riattivazione della medicina territoriale e ripeto, dunque, di essere favorevole all’accoglienza dei pazienti Covid 19 cosa che tra l’altro, sottolineo nuovamente, stiamo facendo dall’inizio della crisi sanitaria nella sezione diagnostica dell’ospedale, a servizio non solo la nostra provincia ma anche delle altre limitrofe.
Ho chiesto formalmente e anche per il tramite del vice segretario regionale del PD Fabiano Alessandrini - il quale si era fatto da tramite con Livini e successivamente mi aveva confermato che sarei stato contattato - un incontro (seppur virtuale, come previsto in questo periodo di emergenza) con l’Asur per pianificare tutte le procedure: dagli spostamenti verso l’ex distretto sanitario dei servizi affini presenti nel nosocomio sopramenzionati, al fine di allocarli in luogo sicuro e sempre a Sant’Elpidio a Mare.
Ritengo che questo sia un passaggio preliminare indispensabile per l’avvio di qualsiasi futuro eventuale spostamento di malati Covid 19, sia se si voglia in prendere in considerazione il nosocomio elpidiense così come se si vogliono prendere in considerazione le altre strutture a suo tempo indicate.Lo ricordo, qualora fosse necessario, che a Sant’Elpidio a Mare potrebbero essere disponibili, oltre al presidio ospedaliero, altre strutture dove poter, in maniera confortevole, ospitare i pazienti.
E questa sarebbe, secondo il mio parere, una soluzione ottimale: comporterebbe minori costi per l’Asur visto che sarebbe sufficiente il posizionamento dei letti attrezzati, di cui già dispone e il piano di sicurezza per dipendenti (che servirebbe se si utilizzassero i locali dell’ospedale) non sarebbe necessario visto che non si creerebbe promiscuità nell’utilizzare strutture alternative.Ad oggi, mi duole dirlo, non ho ricevuto alcun riscontro.
Per questo motivo torno a sollecitare formalmente ed a mezzo stampa un urgente ed improcrastinabile incontro. E’ del tutto evidente, e pensavo non fosse necessario segnalarlo, che ogni operazione tra istituzioni e nello specifico di riassetto dei presidi ospedalieri debba essere condivisa e concordata con il rappresentante dei cittadini nel territorio, ovvero il Sindaco”.
Alessio Terrenzi, sindaco di Sant'Elpidio a Mare