FERMO - “I malati in ospedale, i positivi asintomatici o con pochi problemi in campeggio”. Il sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi, ha una idea chiara in testa su come gestire l’emergenza Coronavirus. Aveva anche avanzato l’idea di recuperare gli ospedali dismessi, bocciata però sul nascere dal direttore dell’Area Vasta.
Sui campeggi, però, insiste: “Daremmo a tutti una sistemazione dignitosa, garantendo pasti e assistenza, e dove si possa stare bene permettendo anche di stare all’aria aperta visto che i contatti sarebbero solo tra persone contagiate e non ci sarebbero rischi di avere altri positivi. E poi i controlli sarebbero più semplici”.
Ma chi i villaggi li gestisce la pensa diversamente: “Non è come accogliere le persone dopo il sisma. tra l’altro al momento è impossibile fa previsioni delle curve pandemiche da qui a settimane” esordisce Daniele Gatti, presidente di Villaggi Marche. “Le strutture necessiterebbero di protocolli sanitari non di facile attuazione in una struttura turistico ricettiva sulla costa. E poi – riprende gatti rivolgendosi al sindaco - un conto era usare il nostro personale per dare assistenza a chi è senza casa, un conto è requisire una struttura per farla gestire alla sanità. Parliamo di uno scenario completamente differente. Questa è una emergenza sanitaria”.
Insomma, per Gatti il cancello è chiuso: “Per me non è fattibile, poi nel protocollo ministeriale è previsto l’eventuale utilizzo. Ma non lo ritengo neppure pensabile, i villaggi (campeggi per il sindaco, ndr) non sono strutture adatte alla gestione sanitaria”.
Se necessario lo dirà la Regione, che ha dato il via alla raccolta fondi per realizzare un ospedale dentro una nave quando dai sindaci, Terrenzi su tutti, era arrivata la richiesta di ripristinare i nosocomi smantellati negli ultimi anni: “Investire sulle strutture sarebbe un discorso diverso e agli imprenditori si prospetterebbe un investimento più fruttuoso per il futuro, a servizio dei territori”.
r.vit.