SANT’ELPIDIO A MARE - Ci siamo, dopo Maurizio Mangialardi, che sta dominando muri e cartelloni delle strade marchigiane, arriva il sindaco più battagliero degli ultimi mesi. Il sindaco che è intervenuto sula sanità, sulla viabilità, sulla mobilità, su tutto quello su cui si sentiva di avere qualcosa da dire. Alessio Terrenzi, da oggi, è ufficialmente un candidato al consiglio regionale. Il sindaco di Sant’Elpidio a Mare troneggia in un immenso 6x3, il cartellone più grande in commercio, alle porte della sua città.
Ha scelto uno slogan semplice: Esperienza e concretezza. L’esperienza da assessore e poi da sindaco al secondo mandato, oltre che da consigliere provinciale. La concretezza che tanto piace a Mangialardi, quella di chi quando bisogna decidere, agisce senza tentennare. Terrenzi è in linea con il sindaco di Senigallia, uno che parte da Ceriscioli ma che sa che per vincere dovrà staccarsi dalla chioccia e far emergere differenze, soprattuto in tema di sanità, uno dei cavalli di battaglia del sindaco elpidiense.
E proprio ai sindaci Mangialardi ha parlato questa mattina a San Severino Marche. Due i messaggi mandati, chiari e forti. Il primo è sul metodo con cui è arrivato alla candidatura: “Io sono voi, io sono qui perché mi avete voluto voi. Noi siamo una cosa sola”. Insomma, se non fosse chiaro, lui vuole essere il sindaco presidente di Regione. Francesco Acquaroli, e altri avversari, permettendo. Il secondo messaggio è di attenzione al sisma: “Avremo un assessorato alle aree interne e chiederemo, otterremo dal Governo centrale, la deroga per la creazione di un assessorato alla Ricostruzione. Il messaggio che desidero dare oggi a chi non ci conosce ancora è che le grandi emergenze come i progetti di sviluppo integrati non possono essere demandati a tecnici, per quanto capaci; devono essere presi in carico dalla politica. Siamo noi a dover dare risposte e a noi i cittadini guarderanno perché ci saremo presi la responsabilità e avremo dato strumenti per portare a compimento i progetti”.
È carico il candidato, sente la forza di 120 fasce tricolori al suo fianco. Per il Fermano erano in tanti tra platea e palchetti, dalla Canigola a Franchellucci, e tanti di più ad aver sottoscritto il manifesto del sindaco in giacca e cravatta:
Altidona Giuliana Porrà
Amandola Adolfo Marinangeli
Campofilone Gabriele Cannella
Falerone Armando Altini
Francavilla D'Ete Nicolino Carolini
Lapedona Giuseppe Taffetani
Magliano Di Tenna Pietro Cesetti
Massa Fermana Gilberto Caraceni
Montappone Mauro Ferranti
Monte Rinaldo Gianmario Borroni
Monte San Pietrangeli Paolo Casenove
Monte Urano Moira Canigola
Monte Vidon Corrado Giuseppe Forti
Montefalcone Appennino Giorgio Grifonelli
Montegranaro Ediana Mancini
Montelparo Marino Screpanti
Ortezzano Giusy Scendoni
Porto San Giorgio Nicola Loira
Porto Sant'Elpidio Nazareno Franchellucci
Santa Vittoria In Matenano Fabrizio Vergari
Sant'Elpidio A Mare Alessio Terrenzi
Smerillo Antonio Vallesi
Monte Vidon Combatte Massucci Gaetano