PORTO SANT’ELPIDIO – Buon compleanno Tennacola. Il consorzio idrico si regala un nuovo progetto che lo porterà nelle scuole per avvicinare ed educare i giovani. Lo farà coinvolgendo il suo ‘territorio’, 27 comuni e due province coinvolte.
Una sala piena che dimostra il radicamento che questa società ha e l’importanza del suo servizio, anche dopo 120 anni. Grazie in primis a chi ci lavora e ogni giorno si spende per garantire servizi, garantire acqua” introduce il sindaco Massimiliano Ciarpella.
Nel 1904 la prima riunione del cda, nel 2024 lo sguardo verso il futuro “per preservare l’interesse comune”. Si alza il geometra Baiocco, dipendente del Tennacola dal 1953 al 1995, di cui 30 anni da direttore. È il volto scelto per portare la storia nel futuro: “Siamo passati da 15metri cubi al secondo a 450 attuali, dai cavalli con cui controllare ai telecomandi”.
Nel merito del progetto entra il presidente Antonio Albunia: “Vogliamo mettere al centro dell’attenzione l’acqua. Per la prima volta anche noi siamo andati in difficoltà, per questo torniamo dentro le scuole, perché bisogna partire dal basso per sensibilizzare la comunità all’uso parsimonioso dell’acqua”.
Ci sono 50 milioni di euro in fase di investimento per il Tennacola: “19 milioni via Pnrr per completare l’anello dei Sibillini, di cui fanno parte 13 comuni attualmente. Grazie al lavoro del senatore Castelli, il nostro progetto di inserimento dei comuni rimasti fuori nell’anello prosegue”.
Sono 2200 i chilometri di rete idrica in gestione: “Siamo la società più longeva d’Italia e abbiamo una dispersione tra le più basse, il 24% contro il 44% di media italiana. Proseguiamo, seguendo le indicazioni dei nostri soci”. Intesa che si rafforza anche con l’autorità d’ambito guidata dal sindaco Nicola Carolini.
Il Tennacola gestisce anche depurazione e rete fognaria: “La regione Marche ci ristorerà otto milioni per supportare interventi per 12-13 milioni di euro tra Montappone e Massa Fermana per risolvere problemi di depurazione”.
Il tutto per migliorare ancora. “Efficienza ed efficacia a livello di maestranze, solo così si piega la bassa dispersione. E miglioreremo ancora con la digitalizzazione della rete idrica dell’Ato 4, di intesa anche con la Ciip, investendo 20 milioni di euro. Guardiamo al Tennacola come un partner che ha l’obbligo di divulgare con attenzione agli utenti la corretta gestione della risorsa idrica” aggiunge Guido Castelli.
Tutti lavorano per tutelare il servizio. Regione inclusa. “Vengo dal consiglio comunale, questo mi fa partire dai dipendenti del Tennacola che fanno un lavoro non semplice sulle condotte idriche, ma anche fognarie, aspetto chiave nella prevenzione delle alluvioni. C’è sempre un operaio pronto a intervenire. Oggi vedo che il nuovo cda punta sulla comunicazione, scende tra la gente”. E lo fa d’intesa con l’Ato guidata da Niccola Carolini dal 2013: “Tra investimenti del Tennacola e il progetto degli Anelli dei Sibillini, abbiamo rischiato un aumento consistente per i cittadini. Abbiamo trovato insieme il modo per dimezzarlo. E questo grazie al lavoro del presidente Albunia e del direttore, dopo una discussione seria. Il rapporto tra proprietà e gestione è sempre vivo e così deve proseguire”.
Non va dimenticato che l’acqua distribuita è di sorgente, non solo da captazione di fiumi. Sono due infatti le sorgenti montane, Sarnano e Montefortino, supportati da sette impianti di captazione che permettono di affrontare i momenti di carenza idrica, 132 serbatoi che accumulano fino a 27mila metri cubi e 360 chilometri di dorsali idriche adduttrici.
Il direttore generale del Tennacola, Giovanni Mattiozzi, ha il compito di spiegare meglio l’attività del consorzio: “Non è mai scontata né la quantità né la qualità dell’acqua dentro una casa. La nostra è ottima. Se riusciamo a rispondere alle crisi, siccità, terremoti, pandemia, alluvioni, è perché abbiamo basi solide legate alla cura delle reti e dei serbatoi, all’investimento nell’automazione. Non ci siamo quindi trovati impreparati nella gestione delle nostre 62mila utenze”.
Il consigliere Leonardo Apolloni ha il compito di presentare il progetto di comunicazione: “Noi siamo qui ad applicare direttive e linee guida che arrivano dai soci. Come entrare nel futuro? Abbiamo il dovere di comunicare quello che facciamo e il dovere di farlo tra i cittadini. Noi investiamo e ci rivolgiamo alle istituzioni e alla comunità. Racconteremo il ciclo dell’acqua, il territorio e quindi da dove viene l’acqua, l’ambiente e la sostenibilità, le informazioni utili e i consigli per il risparmio virtuoso. La risorsa idrica non è scontata. Ci sono realtà nazionali con dispersione al 40% e hanno progetti per arrivare al 30, con il nostro 22% siamo davvero virtuosi. E ci siamo riusciti con il contributo di tutti”.
Comunicare è fondamentale, il Tennacola lo farà attraverso una serie di azioni: rebranding, l’uso di social network, da YouTube a Instagram, campagne di adv e un ufficio stampa oltre a cartoni animati pensati per le scuole e un gioco da scaricare sul cellulare che racconta il risparmio dell’acqua.
La chiosa è per salvatore Laporta che guida Jef, la società che ha realizzato il percorso legato alla nuova immagine. “Identità o rivoluzione? Il marchio deve essere qualcosa che subito fa capire di cosa stiamo parlando. Ripartiamo dalla goccia del Tennacola. La goccia rappresenta tre concetti: l’acqua, la montagna e con il cerchio aperto le tubature e il ciclo dell’acqua a 360 gradi. I colori ovviamente sono semplici e sono legati al blu. Il font richiama la A presente nella storica sede di Sant’Elpidio a Mare”.
Al logo, Jef ha abbinato un kit di icone e l’apertura dei canali social su cui comunicare solo in tempi di emergenza. “In primis educheremo, anche grazie al gioco e ai video che porteremo nelle scuole elementari e medie” prosegue Laporta prima di far scorrere le immagini coni protagonisti che hanno il volto dei vertici della società.
Raffaele Vitali