ANCONA - Il futuro dell'agricoltura biologica passa attraverso lo sviluppo di nuove varietà di grano e la valorizzazione della filiera cerealicola bio marchigiana. Di questo e di altre tematiche relative alla gestione dell'azienda agricola si è parlato a Morro d'Alba (Ancona), presso l'Azienda Vitivinicola Lucchetti, durante il convegno organizzato dal Consorzio Marche Biologiche su 'Tecniche innovative per l'agricoltura biologica: sviluppo, riproduzione e utilizzo di varietà biologiche''.
Erano presenti, tra gli altri, il presidente del Consorzio Marche Biologiche, Francesco Torriani e, in collegamento video, l'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Maria Antonini. L'incontro, al quale hanno partecipato oltre cinquanta addetti al settore, ha aperto il ciclo di iniziative promosse da CMB a supporto della programmazione delle semine autunno venine 2024, nell'ambito del progetto di filiera - PSR Marche 2014-2022, Sottomisura 1.2. - Trasferimento di conoscenze ed azioni di informazione, Operazione A 'Azioni informative relative al miglioramento economico delle aziende agricole e forestali'.
''Sicuramente - dichiara Torriani - il settore bio sta attraversando un periodo particolare. Il mercato è in ripresa, ma non sempre riconosce il valore delle nostre produzioni biologiche. Le aziende agricole devono fare i conti anche con l'aumento dei costi di produzione e con i cambiamenti climatici che impattano negativamente sulle rese. Per questo è importante fare un grande lavoro sull'organizzazione, fare filiera e investire sull'innovazione, sulla ricerca di nuove varietà adatte al metodo bio, con l'obiettivo di rendere i nostri prodotti sempre più distintivi, aumentando qualità e quantità''.
L'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Maria Antonin ha annunciato che le Marche hanno da poco raggiunto il 25% delle superfici agricole coltivate a bio, obiettivo che, secondo il Green Deal, i paesi europei devono conseguire entro il 2030. ''In Italia invece - afferma Francesco Solfanelli dell'Università Politecnica delle Marche - abbiamo raggiunto il 18-19%. E' necessario accompagnare la crescita con lo sviluppo di una filiera sementiera forte adottando strategie 'push' e 'pull'. Le prime devono dare una spinta al settore incentivando le aziende sementiere a fare investimenti strutturali, suddividendo il rischio imprenditoriale e supportandole in fase di moltiplicazione delle sementi e di breeding. Il sistema pull, invece, prevede un piano di comunicazione rivolto agli agricoltori sui benefici dell'utilizzo di sementi adatte''.