PORTO SAN GIORGIO – Una super stagione per il teatro di Porto San Giorgio. il merito va a due fattori: la volontà politica di investire e potenziare l’offerta nell’anno della normalità; la bellezza del teatro. E proprio la seconda è quella che ha convinto Michael Rosen, grande sassofonista newyorkese, a dire sì al concerto del 14 aprile che chiuderà una delle novità della stagione, ovvero ‘Jazz al Castello winter edition’ sempre affidata a Michele Sperandio. Ma facciamo un passo indietro, perché le pagine che riassumo gli spettacoli in arrivo sono tante.
“Un lavoro di unione che ridà alla città una stagione di ripartenza, dopo anni di Covid. questo è il ritorno al nostro teatro” esordisce il sindaco Valerio Vesprini che sul tavolo ha la ricca cartella stampa che racchiude otto spettacoli di prosa, lirica, opera, jazz e mondo dialettale.
È la prima stagione teatrale di Carlotta Lanciotti, assessora alla Cultura del comune di Porto San Giorgio: “Una programmazione per tutti grazie al lavoro del direttore artistico Stefano Tosoni che vuole riportare il sorriso sui volti, accompagnandolo con la musica, l’opera con il liceo Artistico e la lirica affidata a Stefania Donzelli, la settimana degli appassionati”.
Ogni giorno ha il suo appuntamento, per esempio il sabato è dedicato all’opera, la domenica al dialettale e ai ragazzi, il martedì alla prosa e via dicendo
L’Amat come sempre è al fianco del Comune, come ricorda Raimondo Arcolai: “Questo teatro si trova al centro di un territorio ricco di teatri, è uno snodo. Una stagione di elevato livello qualitativo. Collaborare con Tosoni è semplice, perché è bravo”. Il direttore incassa i complimenti: “Sono innamorato di questo mestiere, è la mia malattia”.
Un piccolo gioiellino quello sangiorgese, bello ma appunto piccolo. “Per questo la programmazione deve essere intelligente e alternativa a quello che si trova in zona”. L’assessora si è fidata di Tofoni e i nomi le danno ragione.
Apertura della stagione di prosa affidata a Giobbe Covatta, un suo monologo che il primo novembre farà sorridere con sostanza. A seguire una youtuber, Arianna Porcelli Safonov, con decine milioni di follower, “una donna che piace alle donne”. Terzo appuntamento con Antonio Rezza con la sua comicità irriverente e grottesca. A seguire Paolo Camilli con ‘L’amico di tutti’, anche lui con un monologo divertente.
Anno nuovo e teatro più d’autore. A febbraio arriva Carrozzeria Orfeo con ‘Thanks con vasellina’, una compagnia da non perdere e che mai ha recitato in questa zona. “Così bravi che sono finanziati anche da Netflix”. Il 28 marzo tocca a Tosoni salire sul palco con l’amico De Bernardini con la regia di Artissunch per un brillante Goldoni. Il 18 aprile ecco Francesco Piccolo con ‘Momenti di (in)trascurabile felicità che sale sul palco con Pif, uno dei volti meno banali della televisione che sa sempre lasciare un massaggio.
E poi ecco La compagnia della Marca, il 2 maggio, con lo spettacolo voluto dall’assessora che parla della malattia mentale in maniera accattivante. “Un cartellone con cui speriamo di riempire tutto il teatro”. Anche così proseguirà la rassegna Sottopassaggi, la scommessa di Tosoni che dà voce a piccole compagnie italiane
Non solo prosa, però. Paola Tonelli guida la rassegna di Teatro Dialettale. In apertura il 27 novembre una compagnia di Falerone, poi a gennaio arriva il gruppo di Loro Piceno; a febbraio la compagnia di Recanati, a marzo spazio a Macerata prima della chiusura ad aprile con la compagnia sangiorgese ‘Tutti boni de chiacchierà’.
La professoressa soprano Stefania Donzelli cura la stagione musicale di lirica: ”Grande spazio ai giovani. Sette gli eventi con la prima affidata a ‘Donne in divisa’ con la collaborazione della Commissione Pari Opportunità”. E poi via via concerti che ogni volta hanno protagonisti diversi come il Gran concerto Bandistico di Porto San Giorgio, il mandolino a marzo, Augusto Brito ad aprile con l’operetta spagnola e la chiusura a maggio con le arie dedicate alla follia. “Concerti che mettono insieme anche russi e ucraini, perché la musica deve essere armonia”.
Michele Sperandio è il direttore artistico di Jazz al Castello che diventa ‘winter’ dopo 12 edizioni. “Una nuova sfida che è anche un attestato di fiducia. L’assessora crede in noi e tante persone avevano chiesto di allungare il periodo”. Quattro appuntamenti il venerdì, uno per mese da gennaio. “Strizziamo l’occhio anche ad artisti internazionali. Si parte con un duo, pianoforte e sax; il 24 febbraio i musicisti arrivano da Bolzano e rileggono Morton, musicista degli anni 20; 24 marzo omaggio a Chick Corea; chiusura con Sperandio che sale sul palco insieme a un sassofonista americano, Michael Rosen, affascinato dal teatro storico, e la musica di Giuseppe Cistola, compositore 25enne e chitarrista di livello mondiale.
Paolo Santarelli è il direttore di ‘Incontri d’opera’ di Fermo e ha la sfida di unire l’opera lirica con il teatro di Shakespeare il sabato pomeriggio. “Lo faremo con Otello, Giulietta e Romeo e il Falstaff. Tutto in collaborazione con il liceo artistico di Fermo che ha preparato i bozzetti delle scenografie. Per Giulietta e Romeo hanno creato addirittura il palazzo. Questo rapporto tra teatro e giovani è sano, e l’intenzione dell’assessore è proprio di fargli vivere il teatro”.
E poi c’è la ‘domenica a teatro’ con gli appuntamenti per i più piccoli, sei domeniche dal 20 novembre a marzo.” Ricordiamo sempre che è stata la prima del sud delle Marche. Resta un riferimento e dopo 25 anni è la riprova che il lavoro ha pagato, raggiungendo lo scopo per cui era nato. Questo ci ha permesso di allungare la stagione, trattando il pubblico come se fosse la stagione di prosa degli adulti” prosegue Marco Renzi.
Tornano gli abbonamenti. La campagna si apre venerdì 21 al botteghino del teatro, per rinnovi e novità. “130 euro il prezzo pieno, con le riduzioni per gli under 25 a 100 euro. Mi auguro – conclude Tosoni - che possa tornare a essere un teatro per tutti. abbiamo scelto di offrire qualcosa che i teatri vicino a noi non danno, coprendo buchi artistici con grande qualità”. Da tutti i protagonisti il grazie a Sirio, "che gestisce il teatro come un figlio", e alla dirigente Sollini.
Raffaele VItali