FERMO – “La volontà della Giunta è quella di dedicare alle problematiche del credito un'attenzione mirata e particolare, allo scopo di migliorare le condizioni di accesso - sottolinea l'assessore al Credito Guido Castelli -. Nella nuova programmazione comunitaria abbiamo previsto una dotazione di 30 milioni di euro proprio per sostenere questo tema centrale, considerando che l'aumento dell'inflazione sta generando un conclamato e deleterio aumento dei tassi d'interesse”.
Riorganizzare il sistema creditizio regionale per contrastare la crisi in atto, offrendo alle famiglie e alle imprese opportunità e strumenti che agevolino la ripresa economica. Con queste finalità la Giunta ha istituito il Tavolo regionale del credito per coadiuvare la Regione Marche nell'attività di concertazione e risoluzione dei principali questioni del sistema.
Il Tavolo regionale sul credito, composto da rappresentanti della Regione, della Camera di Commercio, dell'Abi, dell'Istao, della Svem, dei Confidi regionali, dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili; da quattro rappresentanti designati dalle associazioni di categorie (industria, commercio, artigianato e cooperative; da un rappresentante delle associazioni sindacali maggiormente rappresentative, sarà supportato da un Comitato tecnico.
A guidarlo è Castelli. Obiettivo generale del Tavolo è quello di costruire le condizioni “per un contesto finanziario e creditizio inclusivo rivolto al rafforzamento strutturale delle imprese, delle filiere e dell'intero sistema imprenditoriale”.
I temi chiave saranno quelli dell'accesso al credito, il consolidamento delle strutture finanziarie delle imprese, l'innovazione finanziaria, la finanza strutturata. “Questo - ricorda Castelli – in vista dell'entrata in vigore "delle nuove regole Ema che comprimeranno, ancora di più, la possibilità di ottenere credito, con un irrigidimento delle condizioni di bancabilità e del nuovo Codice delle crisi di impresa che aumenterà gli alert che la legge stabilisce come sintomi di difficoltà. Tutto questo potrebbe creare ulteriori stress alle condizioni di bancabilità, in una situazione dove il sistema delle garanzie pubbliche ha fortemente accresciuto il grado di esposizione bancaria”.