AMANDOLA – Si avvicina l’appuntamento con uno dei festival più attesi dell’anno. Diamanti a Tavola. Le giornate dedicate al tartufo dei Sibillini, al bianco pregiato, che ha il suo periodo di raccolta tra settembre e dicembre, ma non mancherà lo scorzone, sono alle porte.
“La siccità non ha aiutato, per ora i tartufi non sono molti. Chiaramente non mancherà la qualità. Ma speriamo, anche per veder scendere i prezzi al chilo, che le prossime due-tre settimane portino un po’ di umidità e freddo in modo da favorirne lo sviluppo, la maturazione” anticipa il vicesindaco e assessore al tartufo Giuseppe Pochini.
È così in tutta Italia, di certo nel tratto appenninico che ha in Acqualagna, il 30 ottobre protagonisti nel pesarese saranno gli stellati sangiorgesi Ferracuti e Abouzaki, Sant’Angelo in Vado e Amandola le tre regine. Che da poco hanno iniziato anche a fare squadra in modo da promuovere in maniera compatta le Marche come terra del tartufo quanto il Piemonte.
Il festival sarà comunque un successo, due i fine settimana coinvolti (5-6; 12-13 novembre): Abbiamo organizzato tanti momenti, da quelli formativi ai promozionali con chef affermati che sapranno rendere al meglio il nostro prodotto” prosegue. fondamentale è il supporto dei cavatori, per cui Amandola si sta impegnando affinché la loro attività venga riconosciuta patrimonio immateriale dall’Unesco.
Al contempo, però, se di tartufo se ne vede poco, c’è un porcino che spunta tra le piante. non tanto anche in questo caso tra i Sibillini, ma in generale si annuncia un grande autunno in tutta Italia. è partita la corsa a porcini, finferli, trombette, chiodini, da Nord a Sud a macchia di leopardo, con le raccolte che in alcuni casi arrivano ad aumentare di un +50% rispetto l'anno scorso. A dirlo è la Coldiretti.
Dove la pioggia si è alternata al caldo, il fungo è esploso. Boom in Veneto e anche nella zona di Asiago, bene la zona montana della Campania. “In Toscana e Marche invece al momento non ci sono ancora le condizioni ottimali per nascite diffuse e generose su tutto il territorio, tranne qualche eccezione. Si spera quindi nella pioggia per far uscire allo scoperto la gran parte funghi anche se qualcuno inizia a spuntare”.
Insomma, se il, meteo farà la sua parte, ad Amandola oltre che comprare, si potrà anche cercare. Sempre se si ha il patentino e la giusta formazione. “La nascita di porcini, chiodini, finferli e altre varietà - sottolinea la Coldiretti - per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all'interno del bosco”.
Ecco Il decalogo per il 'cacciatore di funghi': Documentarsi sull'itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche - Comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria - Attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia - Consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo - In caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati - Usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo. - Non raccogliere funghi sconosciuti - Verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali - Pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio - Per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo.
Considerando che ci sono 8,8 milioni gli italiani che secondo la Coldiretti hanno scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze in autunno, mesi ideali proprio per il turismo ambientale e le passeggiate in montagna, nei parchi e nelle campagne, bisogna farsi trovare pronti. E Amandola, con e-bike e corsi di raccolta è già pronta ad accogliere.
Raffaele Vitali