TARANTO – Tanta fatica, un paio d’ore di gioco e zero punti: tutto questo vale la prima partita di Superlega in diretta tv su Rai Sport per la Yuasa Battery. Buone cose, un paio di momenti bui e qualche reazione che fa bene sperare. Ma anche la conferma che senza la potenza di Petkovic e l’esperienza di Fedrizzi è dura vincere tre set. Vince Taranto 3-1, chiudendo con il bomber Gironi 29-27 il quarto e decisivo set davanti agli occhi del ct della Nazionale Fefè De Giorgi e a 1300 spettatori.
La Yuasa Battery non si è accorta che la partita è iniziata e in poco più di venti minuti vede volare via il primo set. Un dominio quello di Taranto che nessuno poteva preventivare. Che Lanza fosse un gran giocatore si sapeva, ma Grottazzolina lo ringiovanisce di almeno dieci anni. Muri invalicabili quelli dei pugliesi, ricezione imprecisa, e non è la prima partita, per gli uomini di Ortenzi. Schiacciate fuori, bloccate, palle toccate per i giovani Tatarov e Cvanciger che subiscono la forza fisica di Alonso e i colpi di Gironi. Il primo set finisce così 25-14 con qualche fantasma di troppo in campo, a cominciare da Demyanenko.
Cosa può cambiare? In primis l’atteggiamento. E su quello nel mini break ha lavorato Massimiliano Ortenzi. Antonov lo ascolta, Lanza finalmente sbaglia e poi arriva l’infortunio di Alonso, colpito in maniera involontaria alla testa da un compagno. Si accascia, viene medicato e poi portato fuori a spalle e infine in barella, restando sempre lucido.
Grottazzolina non perde la concentrazione e così i due punti di vantaggio iniziali diventano 5 quando Demyanenko si ricorda che è un nazionale e sa anche schiacciare oltre che murare. Il 5 a 10 per gli ospiti però è una illusione. Passano i minuti e in panchina torna, con il ghiaccio in testa, il centrale Alonso: basta questo per far tornare la concentrazione Lanza e compagni. Quando Marchiani, entrato a posta, serve fuori, un brivido corre sulla schiena di Ortenzi, è il 18-20.
Da rivedere il 19esimo punto di Taranto, frutto di una serie di errori di Grottazzolina, prima con Antonov e poi con Zhukouski. Lo sguardo si abbassa e Gironi sente l’odore del sangue: ace su Vecchi. Ma quando ti senti onnipotente, puoi anche sbagliare. E così Gironi la palla dell’insperato pareggio la schiaccia fuori dalla seconda linea.
Il primo tempo di Demyanenko, servito dopo una decina di azioni a vuoto dal suo palleggiatore, è da applausi. Tiene un punticino di vantaggio Grottazzolina, quello che gli basta per arrivare in fondo al set e rimettere, con la schiacciata del sorprendere Schalk, tutto in parità (23-25) dopo che il time out di Ortenzi, sul set point, lo aveva caricato a dovere.
La fotografia del terzo set è Ortenzi che chiama time out sul 19-14 peri padroni di casa e urla “non molliamo il set”. Un momento di riflessione necessario dopo che pochi minuti prima aveva di nuovo fermato tutto, più che altro per parlare con Zhukouski che veniva da un paio di brutte giocate.
Il palleggiatore soffre, un po’ perché la ricezione non è mai precisa, anche quella di Marchisio, chiamato a coprire più di un compagno, un po’ perché non gli riesce il cambio di gioco che vorrebbe: prima viene murato Demyanenko, poi manda fuori il lungolinea Schalk, fino a quel momento molto positivo in campo. L’auspicio del coach fallisce, Taranto trova anche un ace e il terzo set è suo (25-17). Ancora una volta Grottazzolina può giocare solo per un punto.
La Yuasa parte bene nel quarto set, poi arrivano gli errori al servizio e un punto lunghissimo che premia Gironi, vera spina nel fianco dei grottesi. L’attacco degli ospiti è un troppo monotono, quatto volte di fila praticamente per Schalk, che un pallone lo mette a terra, una paio li sbaglia e uno viene murato. Colpa sua? Di certo pecca di continuità, ma Zhukouski può anche tutelarlo di più, essendo uno dei giovani.
Dall’altra parte Taranto ha Lanza che onora il 10 sulle spalle e la gloriosa carriera che salta con lui. In un amen Grottazzolina passa dall’1-5 all’8-7. Nulla di particolare quello che fanno vedere i pugliesi, ma è evidente che il peso dei palloni schiacciati dai ragazzi di Ortenzi è inferiore a quella degli avversari. Sono questi i momenti in cui il braccio di Petkovic, schiacciatore titolare assente da tre gare, pesa ancora di più. soprattutto se Antonov due schiacciate consecutive non riesce a metterle a terra.
Un muro di Demyanenko allunga il set (9-8). Per sopperire al gap fisico, Ortenzi ruota i suoi uomini e con Comparoni cambia il muro aumentando i centimetri. Il centrale non viene mai servito in attacco, ma oscura lo sguardo a Lanza e compagni (13-11).
Non trema la Yuasa, il finale del terzo set è alle spalle, la voglia di agguantare il quinto c’è e tre punti consecutivi di Comparoni rendono tutto possibile. Ma è qui che viene fuori la differenza tra le braccia in campo: quella di Gironi è devastante, quelle di Schalk e Cvanciger tecniche ma leggere. Taranto torna avanti, ma è un altro regalo di lettura della Yuasa con Zhukouski che chiama a due schiacciate consecutive Antonov, ma la seconda è più lenta, come accaduto in altri momenti del set.
Si va punto a punto, tanto Tatarov per Ortenzi e poco altro. Taranto ha fame di punti, vuole muovere la classifica e allontanarsi dai bassifondi, dove per ora resta la Yuasa Battery che è attesa da una serie di partite impossibile. Ci vorrà pazienza, la vittoria non è dietro l’angolo, ma la squadra c’è e il 29-27 finale è lì a dimostrare che manca davvero poco per poter fare festa.