FERMO – Mentre la Regione Marche investe milioni nel cinema per attirare produzioni che valorizzino il territorio, gli attori made in Marche chiedono attenzione, chiedono una possibilità. L’appello arrivato al termine di una lunga riunione organizzata dalla Cna, che ha una sezione cinema, all’interno della Sala degli Artisti, il più bel cinema della regione.
Ad ascoltare, oltre all’attore e produttore del film Vermiglio, Santiago Fodevila, c’era Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura, attorno a cui ruota anche la Film Commission che ha ricordato le 14 produzioni degli ultimi mesi”.
Solo che, come hanno ribadito compatti gli attori, da Rebecca Liberati al presindete del consiglio di fermo Francesco Trasatti, non c’è stato l’impatto occupazionale previsto. “La grande impennata di vitalità che si è creata nel settore in questi ultimi due anni, anche grazie al grande investimento che la Regione ha operato attraverso i Bandi Europei (complessivamente 16 milioni di euro fino al 2027), non ha purtroppo portato i risultati occupazionali sperati” ribadiscono glia tori.
Che non chiedono corsie preferenziali: “Chiediamo solo l’opportunità di lavorare nella nostra regione e di avere almeno la possibilità di partecipare ai provini per tutte quelle produzioni che, partecipando ai Bandi della Regione, vengono a girare nelle Marche. Troppo spesso infatti assistiamo a produzioni che arrivano con “pacchetti” di attori già selezionati nelle agenzie della capitale”.
Eppure, ha ribadito Andrea Caranfa, direttore Cna Fermo, “le attrici e gli attori marchigiani rappresentano una straordinaria realtà fatta di talento, passione e professionalità che merita di essere valorizzata e di avere pari dignità ed opportunità in settori, come il cinema, l’audiovisivo, la Tv e il teatro, troppo spesso appannaggio dei colleghi che vivono e lavorano nelle grandi città dove risiedono le produzioni ed i più grandi teatri stabili”.
Agostini ha preso appunti, ma da pragmatico avvocato quale è, ancor prima che politico, ha chiarito alcuni punti: “Bisogna tenere conto della libertà della scelta artistica da parte di registi e produzioni. D’altra parte nella formulazione dei bandi è già prevista una premialità (punteggio maggiore), per le produzioni che decidono di far lavorare attori e maestranze marchigiane. In più Fondazione e Marche Film Commission hanno già creato una Production Guide alla quale già ora le produzioni che scelgono di girare nella nostra regione possono attingere per reperire professionalità del territorio”. Insomma, quanto in potere sarebbe già sul tavolo. Ma è evidente che non basta.