FERMO – L’assessore regionale Mirco Carloni, dopo aver dato vita al distretto unico del biologico, procede nella messa sistema delle eccellenze della regione. questa volta è il turno della birra, perno anche a livello turistico.
La scoperta delle produzioni locali costituisce, sempre più, motivo di viaggio. Il mercato registra continue crescite di produzione e consumi, pari a 3,4% di incremento e 33,6 litri pro capite di consumo. La birra è apprezzata dal 77% degli italiani.
Nelle Marche operano due realtà importanti. La prima, di cui fa parte anche Servigliano, è l’Associazione nazionale "Città della birra", con sede ad Apecchio e presieduta dal suo sindaco, che ha come soci fondatori otto Comuni marchigiani: Apecchio, Fermignano, Cantiano, Serra Sant'Abbondio, Monte Porzio, Arcevia, Comunanza e, appunto, Servigliano, Comunanza) a loro si aggiungono un Comune umbro (Montone) e uno dell'Abruzzo (Fossa). È il movimento nazionale dei Comuni che ospitano, nel loro territorio, birrifici e brew pub e che mirano a creare una filiera turistica legata alla birra. La seconda è "Marche di birra", che unisce giovani produttori (età di poco superiore a 38 anni) di 21 birrifici marchigiani.
Dopo la Toscana e il Lazio, le Marche sono la regione dell'Italia centrale con la più alta concentrazione di micro birrifici, a testimonianza della vitalità del comparto sul quale la Regione sta investendo le proprie risorse. In totale sono 40 i birrifici che producono oltre 300 tipi di birre.
Per andare incontro alle centinaia di migliaia di appassionati, le Marche intendono promuovere e sviluppare il settore come veicolo dell'offerta turistica gastronomica del territorio. La Regione ha stabilito i criteri per definire il piano di promozione e valorizzazione 2021 del comparto brassicolo. Rafforzando l'esperienza maturata nel 2019 con l'iniziativa le 'Strade della birra', le Marche puntano ora a elevare la conoscenza del settore e a movimentare un turismo legato a un consumo consapevole della birra.
La commissione consiliare dovrà fornire il proprio parere sulle indicazioni individuate dalla giunta regionale, tramite le quali selezionare il soggetto attuatore che beneficerà dei contributi per realizzare gli interventi previsti con copertura della spesa ammissibile al 100%. "Il prodotto birra diventa un veicolo per conoscere la vasta gamma di offerte turistiche, soprattutto legate all'ambiente. I birrifici e tutta la rete delle attività coinvolte nel territorio, tra ristoranti e locali, diventano degli innovativi hub per l'intero territorio regionale, anche in vista dell'auspicata ripresa economica post Covid-19" ribadisce Carloni.
Il soggetto selezionato dovrà presentare un progetto sulla base degli indirizzi indicati dal bando: attuare il registro regionale dei birrifici artigianali e agricoli, rivisitare la mappa regionale dei birrifici, valorizzare il 'Passaporto per gli aloturisti', differenziare le attività, creare un portale regionale e una App dedicata, prevedere i collegamenti con le iniziative già consolidate.