FERMO – È caduto l’ultimo baluardo della regione: un primo caso positivo al Coronavirus è stato registrato anche nella provincia di Ascoli Piceno. Era uno dei pochi territori rimasti al momento immuni. Ma era scontato, solo questione di tempo. Il sindaco Marco Fioravanti, come tutti i suoi colleghi, ha scelto il video postato sui social per dirlo alla cittadinanza. I sindaci ci stanno mettendo la faccia, certi di essere il miglior veicolo delle informazioni per non creare allarmismo. Un sistema nuovo, che va affinato, perché video tra i 4 e i 7 minuti sono improponibili anche per il cittadino più attento. Resta il ruolo della stampa, quella di veicolare le giuste informazioni nel modo più oggettivo e completo possibile.
Come i numeri, che nelle Marche crescono ogni giorno. La Sod Virologia dell'ospedale di Torrette di Ancona ha comunicato che sono 479 i campioni positivi su un totale di 1656 tamponi. Si viaggia attorno al 30%, il che significa che il tampone e è ormai effettuato quasi a colpo sicuro.
Se Ascoli ha rimediato il suo primo caso il Fermano resta fermo a sei, dopo il cittadino di Montegranaro trovato ieri positivo. Nel mentre prosegue l’attività di coordinamento sui territori della prefettura guidata da Vincenza Filippi, che ha aperto il Centro coordinamento soccorsi che ogni sera si riunirà, in videoconferenza. Ne fanno parte i sindaci dei comuni sopra i 15mila abitanti, la presidente della Provincia, il direttore dell'Area Vasta, le forze dell’ordine, con in testa il questore, la Protezione civile e la Croce rossa. Anche se il Ccs sarà allargato a necessità a tutte le croci e ad altri componenti.
“Il messaggio deve essere chiaro: si deve uscire per necessità, non partendo dall’idea ‘posso o no’. L’interesse collettivo deve vincere su quello del singolo”.