MONTEGRANARO – Indagine dopo indagine, il quadro è chiaro il settore moda è in crisi. Domani se ne parlerà a Roma durante il Tavolo della Moda nazionale convocato dal ministro Adolfo Urso.
Tra i dati ecco quelli dello Smi, Sistema Moda Italia. Il rallentamento, iniziato nella seconda metà del 2023, si è ulteriormente accentuato, nel primo semestre con il 75% delle aziende che ha registrato una flessione del fatturato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In particolare, una quota significativa di imprese ha riportato contrazioni superiori al 20%.
Il sentire degli imprenditori per il terzo trimestre non è positivo, con il 33% che prevede un ulteriore peggioramento delle condizioni di mercato. Di conseguenza, si stima che i primi nove mesi del 2024 si chiuderanno con una flessione del fatturato complessivo del settore a doppia cifra.
Nonostante una leggera flessione del personale in alcune aziende, il livello occupazionale complessivo si è mantenuto stabile nel primo semestre. Come sottolineato anche dai sindacati (leggi).
Tuttavia, il ricorso agli ammortizzatori sociali è stato significativo, con il 26% delle aziende che ne ha fatto uso, interessando in molti casi una quota elevata di lavoratori. Le aspettative degli imprenditori per l'intero 2024 rimangono poco ottimistiche. Il 64% prevede una chiusura d'anno sotto i livelli del 2023, mentre solo l'11% si aspetta un miglioramento. La maggior parte degli operatori (70%) ritiene che una ripresa del settore non avverrà prima dell'inizio del 2025.
Per Sergio Tamborini, presidente Smi, è evidente la contrazione della domanda: “Occorre dare un nuovo impulso all'intera filiera produttiva attraverso misure ad hoc, rafforzando i rapporti strategici con l'Europa e i mercati di riferimento. La centralità del Sistema Moda e il suo essere emblema del made in Italy rendono urgente l'adozione di un piano strategico a tutela del capitale creativo, di quello umano e delle capacità tecnologiche industriali. Ciò dovrà avvenire anche attraverso l'accelerazione di normative fondamentali per la creazione di un nuovo modello produttivo e sostenibile per l'industria''.