di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – La stagione della Sutor Montegranaro vivrà un finale carico di tensione. Inutile pensare a Vendemiano, perché ieri i giocatori di coach Marco Ciarpella di speranze ne avevano ben poche (77-67 il finale).
La salvezza diretta se ne era andata già perdendo in casa contro Mestre, in quella che è stata una delle più brutte prestazioni stagionali. Ora, la Sutor ha una opportunità: evitare l’ultimo posto e cercare di prendersi la miglior posizione in vista dei play out.
Per non retrocedere deve intanto battere la Guerriero Padova che da alcune settimane resta in fondo alla classifica ma lotta ogni domenica, anche contro le big, vedi Roseto. Ciarpella, però, ora ha sette giorni pieni per resettare la testa, ridare serenità soprattutto all’attacco gialloblù che è diventato in alcuni momenti inguardabile. Le percentuali da tre punti sono inaccettabili per la serie B e questo il coach lo sa. Spesso, il problema, è che sono buoni tiri.
L’ultima partita di stagione regolare, per lo meno, il coach la può giocare con il roster al competo, avendo recuperato il lungo Tibs. Un vantaggio, senza dubbio, ma anche una difficoltà in più per Ciarpella che vede allungarsi la rosa e quindi complicarsi le rotazioni. Primo risultato del rientro del pivot è stato l’uso col contagocce di Romanò, uno che ci mette cuore e anima, anche di fronte a battaglie sociali come quella per il ddl Zan.
Avere più possibilità permetterà anche di mandare in panchina chi non sa gestire le proprie emozioni, come Marini che comincia ad avere un rapporto troppo conflittuale con gli arbitri. Leggerezze non accettabili in vista dell’ultimo decisivo scontro. Tra l’altro, la vittoria di Civitanova dopo un supplementare, complica ancora di più la situazione in casa gialloblù, visto che lo scontro diretto è sfavorevole in caso di arrivo in parità.
Tornando al match contro Vendemiano, una squadra che deve salvarsi non può subire 27 puti in un quarto, in questo caso il terzo. Le migliori vittorie della compagine targata Decathlon sono arrivate grazie alla difesa, a cui poi si è aggiunta sempre una prestazione balistica degna di questo nome. I piccoli però sono stanchi, soprattutto manca la mano di Bonfiglio, leader di un gruppo che domenica non avrà alternative: difendere, giocare di squadra e trovare l’uomo libero, fosse anche sotto canestro e non sulla linea da tre punti.