di Raffaele VItali
MONTEGRANARO - La gara della vita. E si sente il peso, soprattutto nei primi cinque minuti, quelli della paura. Ma pian piano la Sutor ha preso possesso del parquet, grazie a incredibili medie tiro che le hanno permesso di presentarsi all’inizio dell’ultimo quarto con 80 punti segnati e solo 59 subiti.
Possibile? Se i baby, Montanari e Re, giocano così tutto è possibile. Aggiungendo un Masciarelli concentrato, pur con le sue amnesie difensive, Korsunov reattivo a rimbalzo e la coppia di lunghi Crespi-Botteghi, che dopo un paio di quarti capisce che contro un gruppo di entusiasmanti nani possono dominare, la vittoria è presto spiegata.
Vince la Sutor, con tanto di tripla del giovane Verdecchia per il 101-70 finale, e ribalta la differenza canestri. Da oggi non è più ultima, anche se condivide quella posizione con Civitanova e Giulianova.
Primo quarto
Segna tu che segno io. Solo che la Sutor ci ha messo un po’ di più a ingranare. Perché coach Massimiliano Domizioli, uno che dentro la Bombonera ci è cresciuto, con la sua zona ha mandato in tilt l’attacco gialloblù. Gioca con una squadra di gnomi Giulianova, ma la Sutor non è in grado di servire Crespi e Botteghi, che i loro punti se li guadagnano con i rimbalzi d’attacco.
Qualcosa non funziona, la palla non gira, Masciarelli gioca i suoi uno contro uno facendo il pieno di falli subiti. Ma intanto Giulianova conferma quel che si sapeva: tirano tutti da tre punti. Quando vola sul 9-18, un brivido corre sulla schiena di coach Cagnazzo. Ma non c’è tempo per soffrire, bisogna reagire.
Ci pensano Korsunov e Re a cambiare marcia e ridare speranza al manipolo di tifosi che hanno scelto di passare il sabato santo a guardare la sfida salvezza. il tabellone alla fine sorride, perché il quarto termina sul 27-30, ma è evidente che il pallino ce l’hanno gli abruzzesi che hanno imposto il ritmo.
Secondo quarto.
E nulla cambia nel secondo periodo, a parte le percentuali che calano drammaticamente per entrambe le squadre. Tolto Re che fa sempre canestro, arrivando a un incredibile 4/4 dalla lunga distanza. Il metronomo del match è Korsunov, molto concentrato, non fosse per l’inutile terzo fallo a poco più di un minuto dalla fine del quarto. Ma è dalle mani del 9 che nascono le azioni migliori. Che sia una tripla dall’angolo dopo una perfetta rotazione, il sorpasso del 33-32, o il suo assist a Montanari che taglia in due la zona di coach Domizioli. Quando Crespi segna il 51-44 da sotto, con tre ‘nani’ blu che provano a contrastarlo, tutti capiscono che vincere, e perfino ribaltare la differenza canestri, è possibile. Ma di quarti ce ne sono altri due.
Terzo quarto.
Ci sono giornate in cui l’intervallo lungo serve davvero. Coach Cagnazzo deve avere preso la sua lavagnetta e rispiegato uno schema elementare per attaccare la zona e soprattutto servire i lunghi. Così si spiega il break che nasce tutto dai tiri facili facili di capitan Crespi che riceve palla sempre in mezzo all’are (55-46). A questo poi si aggiunge, dopo un apio di forzature, la tripla di Masciarelli che fa molto male agli splash brother abruzzesi in chiaro deficit fino alla tripla di Bischetti che li rianima (51-49).
Ma ci pensano Masciarelli e Galipò, con due triple, a staccare il tubo dell’ossigeno. Triple non casuali, come quelle tentate e sbagliate nei primi venti minuti, ma frutto di circolazione di palla, di calma. Il massimo vantaggio, +21, fa perdere un po’ di concentrazione e Giulianova prova a rientrare, ma Re è implacabile quando riceve con i piedi ben fermi e rivolti al canestro. Lo ha capito anche Montanari che lo cerca e lo trova nei penetra e scarica (80-59).
Quarto periodo. Dieci minuti che servono a dimostrare che i gialloblù sanno anche controllare un match, cosa che fino a oggi non era mai successo. Giulianova si è spenta, comprensibile se giochi un basket sfavillante che prevede corsa e canestri. Se non segni, tutto diventa complicato e il gap fisico che concedi a ogni giocatore avversario poi diventa un limite.
Domizioli, da quando è tornato dopo l’esonero, ha scelto un basket alla ‘Sacchetti’ con lunghi piccoli e mobili, ottimo Bischetti, ma soprattutto con pochi e veloci passaggi con il compito di chi è libero di tirare. Cagnazzo, invece, non ha questa tipologia di giocatori, la Sutor deve costruire, Masciarelli a parte, le sue azioni. E se capirà, dopo questa partita, che i pivot possono davvero essere una risorsa, ma i piccoli li dimenticano troppo spesso, non è detto che non si possa fare il colpo a Senigallia domenica prossima. Per poi arrivare a mente più serena alle big delle ultime due giornate: Rieti e Roseto.