di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – Mancano poche ore all’inizio del campionato di serie B. Poche ore alla nuova palla due che la Sutor cercherà di conquistare e di trasformare in canestri, punti, vittorie. Una stagione strana, iniziata con il ripescaggio, proseguita con una campagna acquisì complicata, perché partita con grande ritardo, segnata da dolorosi adii e da ritorni importanti, fuori dal campo. Nuovo coach, roster giovanissimo, il più anziano è del 1997.
Una stagione che per i colori gialloblù inizia con un palasport inagibile, frutto di un comune rimasto senza sindaco, lo si sceglierà domenica, e affidata a un commissario che ha fatto il possibile, lavorando sulle priorità. Ed è evidente che l’agibilità del primo piano della Bombonera non è stata considerata tale.
Una stagione che a poche ore dall’avvio è segnata dall’amara uscita di scena di Francesco Ciarpella, il capitano. Dopo che il fratello Marco ha scelto Fabriano per la sua crescita professionale. L’ala è rimata in attesa, lunga e silente, di un segnale dalla società gialloblù. Ma la trattativa non è mai davvero decollata.
“A 16 anni ho avuto la possibilità di coronare il sogno di qualsiasi bambino di Montegranaro: vestire questa maglia. Ho sempre dato il massimo e a volte anche di più, giocando infortunato come negli ultimi playout, per portare più in alto possibile il nome, la scalata dalla serie D alla serie B è stato qualcosa di pazzesco e il ruolo di capitano negli ultimi mesi è stata la ciliegina sulla torta” racconta Ciarpella in un lungo post.
Righe piene di amore per la Sutor, ma anche di amarezza verso qualcosa che avrebbe voluto finisse in maniera diversa, tra abboccamenti, telefonate in ritardo, voci. “Sarei stato pronto a rimettermi in gioco, a lasciarmi tutto alle spalle e a smentire con l’impegno come ho sempre fatto in questi anni, per poi ricevere un’offerta inferiore di quasi il 20%. Dispiace aver trovato anche le porte chiuse, nel mio primo anno da senior, con parametro Nas pieno, anche da coloro che avrebbero dovuto avere interesse che io avessi continuato questo percorso”.
L’addio di Ciarpella ha provocato reazioni social da parte di un gruppo di tifosi. E anche qui, tensioni che si spera passino in fretta con attacchi diretti al direttore generale Andrea Masini. Reo solo di essere il volto per decisioni che riguardano l’intera società. Che nel mentre si è allargata con tanti imprenditori, e non solo, di Montegranaro. Un segnale di fiducia e che soprattutto fa respirare il basket, che scorre nelle vene veregrensi, come raccontava Ciarpella.
Volti noti del calzaturiero che mettono risorse e che devono essere consci che ne serviranno altre. Perché la squadra non è male, ma è molto corta. “Stiamo cercando un 4, che possa giocare anche spalle a canestro” precisa la società. Insomma, si lavora sul mercato ma con un budget contingentato, che spesso va più nel sistema, tra trasferte spese mediche e palestre, che in giocatori.
Con Ciarpella si è chiusa davvero una stagione, partita come una cavalcata anni fa e chiusa con un’amara retrocessione. Ne inizia un’altra, con la storia sempre nel cuore, basterà ogni giorno guardare i murales lungo la Bombonera per ricordarsi i fasti, ma il presente da costruire.
Per ora al PalaSavelli, sperando che il futuro sindaco, o sindaca, come primo atto dia il via a lavori che potevano essere fatti durante il lockdown e che invece come una mannaia costringono già la Sutor a emigrare. Biglietti disponibili, domenica il palas sangiorgese vuole parlare di nuovo veregrense.