MONTEGRANARO – La Sutor perde e male (55-73). Tutto sommato nel terzo periodo salva la faccia. Ma la gara era già finita da tempo. Una sola parola può riassumere i primi due quarti, 15 e 6 punti realizzati, della partita tra Sutor Montegranaro e Andrea costa Imola: imbarazzante.
L’emblema di una delle più brutte prestazioni che la Bombonera abbia mai dovuto subire (21-41) è Dario Masciarelli. Un giocatore che a 23 anni, con il fisico che dovrebbe permettergli di dominare in serie B, indispone e manda fuori giri anche il suo coach, che lo terrebbe in panchina se solo avesse una vera alternativa.
È comprensibile che uno non faccia canestro, può capitare. È inaccettabile però che non ci sia il minimo impegno in difesa. Qualunque avversario marcato da Masciarelli ha fatto canestro. Che fosse il baby Wiltshire o il cecchino Carnovali. Il numero 00, indicato a inizio stagione come il top player del gruppo, deve fare molto di più.
La Sutor ha chiuso i primi due quarti con 13 di valutazione, meno del solo Carnovali. Il tutto frutto di un drammatico 2/12 da tre punti a cui si sono aggiunte 8 palle perse a fronte di 0 recuperate. Ed è su questi ultimi due numeri che coach Baldiraghi, punito anche con un tecnico per una protesta da frustrazione che per vero danno subito, deve riflettere.
La squadra, fino a oggi, aveva quantomeno mostrato voglia di lottare, ma se non sei in grado di intercettare una sola palla vagante, il problema è serio. Se poi a questo si aggiunge che capitan Crespi, dopo un inizio non brillante, ma come sempre presente a rimbalzo, esce per un infortunio alla caviglia, il quadro è chiaro.
La Sutor al completo fatica contro chiunque, senza il pivot titolare prende le imbarcate. Anche perché nei primi due quarti, che poi sono tutta la partita, Korsunov ha messo in mostra la sua debolezza fisica e mentale facendosi sfuggire più di un pallone, diventato così merce preziosa per Imola. Gli ospiti si sono quasi limitati ad approfittare dei continui degli, mostrando però anche idee di gioco più chiare.
I gialloblù, invece, sono legati alla verve di Galipò, che non può però fare tutto da solo, altrimenti finisce per perdere palloni. Ma se Masciarelli dal palleggio non è in grado di saltare l’uomo e Botteghi da libero e piazzato non prende il ferro tirando da cinque metri, è comprensibile che il piccolo e focoso playmaker forzi.
Cosa è cambiato dopo l’intervallo lungo? Che Masciarelli ha un sussulto che dura un paio di minuti, con due triple (30-45). A cui però subito aggiunge altri due ferri e soprattutto una palla persa in palleggio che apre al contropiede di Wiltshire (32-53). Il tutto, chiaramente, con Imola che continua a segnare, quindi i venti punti di differenza non cambiano mai. Per lo meno si vede in campo il 17enne Barbante, che peggio di Botteghi non può fare di sicuro, tanto che prende più rimbalzi dell’esperta ala in pochi minuti in campo.
Se da qualcosa bisogna ripartire è il tuffo sul 36-41 di tre gialloblù per recuperare un pallone. Ecco, questo andrebbe fatto dal primo minuto, non quando ci si trova in fondo al burrone. Ma il fatto che si sia visto il sussulto, oltre a qualche canestro dei ragazzi della panchina, lascia una speranza di reazione in vista di due gare complicate: Cesena in trasferta e la corazzata Rieti dell’ex Finelli in casa, quando si spera che il pubblico si ricorderà, o gli verrà ricordato, che dentro il palasport la mascherina va indossata.
Raffaele Vitali