RIETI – Il primo quarto dice tutto: 27-8 per la Kienergia Rieti di coach Ceccarelli. Si sapeva che sarebbe stata dura per la Sutor, scesa in campo senza un paio di elementi del quintetto bloccati dal Covid, Galipò, Alberti e Botteghi e con il cambio del play, Angellotti, infortunato. Ma di certo ci si poteva sperare un approccio più duro, più concentrato. Se non in attacco, dove la mano non può essere improvvisamente raddrizzata da coach Cagnazzo, quantomeno in difesa. Se subisci 27 punti, non puoi chiudere il quarto solo con 4 falli, tra l’altro due sprecati da capitan Crespi che si è ritrovato in anticipo in panchina. Masciarelli e Crespi in due si prendono quasi tutti i tiri della Sutor nel primo periodo, peccato che ne sbagliano 8 su 10.
Il secondo periodo, tutto sommato, non andrebbe neppure male, visto che i primi cinque minuti si chiudono sul 9-8 per i padroni di casa, che sono rientrati in campo un po’ troppo rilassati dopo il facile primo quarto. Il regalo di testa a Masciarelli mentre tira da tre punti, fallo inutile e tre liberi regalati, fa infuriare Ceccarelli che chiama time out. La reazione c’è, basta dare palla a Broglia e qualcosa di buono esce sempre, che sia un appoggio vicino a canestro o il classico assist una volta raddoppiato per il compagno piazzato.
Se già normalmente Masciarelli si prende molti tiri, spesso senza fortuna, in condizioni di emergenza è il terminale offensivo obbligato. E infatti, alla fine, 20 dei 58 tiri totali dei gialloblù sono suoi. Per l’ala anche dieci falli subiti. Il terzo e quarto periodo sono un esercizio di stile, un modo di arrivare in fondo al match, chiusosi dopo un quarto, senza farsi male. Se c’è un dato che amareggia, tolto il drammatico 3/17 da tre punti, e su cui il coach dovrà riflettere è quello dei falli commessi. Non perché serva una squadra scorretta, anzi, ma di certo determinata e aggressiva. E chiudere con 11 falli fatti a fronte di 26 punti di scarto non è accettabile (77-51).
Altrimenti la salvezza diventa difficile, anche se Civitanova si sta impegnando a sua volta a tenere viva la fiammella per evitare l’ultimo posizione che significa retrocessione diretta. Cagnazzo a fine gara guarda al bicchiere mezzo pieno: “Abbiamo lottato, dando tutto e tenendo testa a Rieti. Inutile accampare scuse, gli assenti c’erano ma chi è sceso in campo ha fatto bene”.