PORTO SAN GIORGIO – Tanta fatica per…nulla. La Yuasa Battery cede tre set a zero contro la Lube Civitanova. Ha lottato, ha ritrovato Fedrizzi, ha capito che Comparoni può essere un valido titolare, ma è arrivata anche la conferma che per competere manca qualcosa, di certo la continuità.
Il primo set della Yuasa è un po’ la fotografia della stagione in Superlega. Il lungolinea fuori di due metri di Petkovic che chiude il set sul 23-25 rappresenta un po’ tutto. Un set faticoso, iniziato male che poi, soprattutto con un ritrovato Fedrizzi, la Yuasa Battery aveva raddrizzato.
Il problema è che lo sport insegna che chi insegue sempre, poi con più facilità sbaglia nel momento decisivo. E così è andata. La grande rimonta, frutto anche di un paio di giocate di Comparoni, schierato da coach Ortenzi titolare al centro al posto di Mattei, è frenata da alcune banalità, quelle palle ‘vaganti’ a filo di rete che la Lube ha saputo fare sue. Secondi e terzi attacchi che hanno portato punti preziosi agli ospiti. L’ultima illusione la dà proprio Petkovic, che finalmente batte non su Balaso, il miglior libero del campionato, e così trova un ace: è il 23-23. Ma lì finisce la Yuasa.
L’inizio del secondo set non è spumeggiante, ma a Grottazzolina non piacciono le cose facili. Due attacchi di Tatarov murati e una giocata difensiva imprecisa creano il primo fossato (0-4). È destino per Ortenzi non trovare continuità da tutti quelli che scrive, domenica aveva giocato bene Petkovic e non aveva reso Fedrizzi, contro la Lube è il contrario.
A questo si aggiunge l’assenza di Antonov, fermato da un infortunio muscolare, il che accorcia le rotazioni ma soprattutto toglie il migliore a servire. E non è cosa da poco perché pare che Balaso sia una specie di calamita, visto che gli uomini in gialloblù battono sempre su di lui, quando basterebbe puntare Nikolov o Loeppky per ottenere almeno un vantaggio.
La fuga Lube, ancora una volta viene fermata dall’orgoglio e da un ace a sorpresa di Fedrizzi (16-17). L’ennesimo sforzo per una squadra a cui mancano centimetri al centro, soprattutto con Demyanenko che ha un bel primo tempo, ma le braccia dei centrali della Lube le vede sempre dal basso. Il set si chiude a 25, ma in realtà finisce cinque punti prima, quando Fedrizzi e Tatarov si scontrano e il servizio di Lagumdzija finisce inesorabilmente a terra.
Nel terzo set viene fuori la differenze in regia, soprattutto quando la palla non arriva pulita e alta sulle mani. Zhukouski fatica a mettere in ritmo i suoi, le alzate sono spesso corte e poi diventa difficile inventare le giocate che invece sa fare Bottolo.
Gli schiacciatori della Lube rare volte hanno trovato il muro sulla loro strada, in media anticipano o con le pipe chiudono dopo aver fatto saltare la difesa della Yuasa.
Il time out di Ortenzi viene accompagnato dal ‘cielo è sempre più blu’’ di Rino Gaetano e molti non ci vogliono credere, perché dentro il PalaSavelli ha un solo significato dai tempi della Sutor in serie A: la vittoria. Magari, usarla per questo potrebbe aitare la cabala. No c’è niente da fare, il tre a zero è scritto (21-25).
Ma lo spettacolo c’è stato, anche grazie ai tifosi ospiti in maglia rossa che creano un perfetto contrasto cromatico con l’arancione degli scatenati Skapigliati. Di questo set verranno ricordati il primo errore di un ottimo Comparoni e di Balaso, il libero perfetto, che alza la palla... per Fedrizzi. Ma anche il primo inutile vantaggio nel match della Yuasa (17-16) che vale però un ‘vi vogliamo così’ della curva, il marchiano errore di Tatarov in ricezione del 21-23 e lo strapotere fisico di Chinenyeze che dopo essere stato murato, fa due passi indietro e riparte per metterla questa volta a terra in maniera violenta.