FERMO – Perché investire in Sudafrica? L’ambasciatrice Nosipho Nausca-Jean Jezile è arrivata a Fermo, dopo l’incontro ieri in regione con il presidente Francesco Acquaroli, è arrivata a Fermo per incontrare il gotha dell’imprenditoria chiamato a raccolta dal presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini.
“Dalla conciatura delle pelli alla cantieristica, dall’agroalimentare alle energie rinnovabili: ecco i temi principali di business” introduce Fabrizio Schiavoni, segretario generale della Camera di Commercio delle Marche. In prima linea anche le aziende speciali, Linea, Linfa e Tecne.
Un mercato che per la provincia di Fermo, dati Istat, nel 2021 ha garantito 1milione e 370mila euro, un milione in meno rispetto al 2019. Cresce il mercato della gomma materie plastiche oltre a quello farmaceutico. Bene il mondo delle pelli e infatti è Macerata la provincia che brilla per il settore moda.
“È lei che ha chiesto di incontrare gli imprenditori e abbiamo scelto Fermo, un luogo centrale che è un punto di riferimento per moda e agroalimentare” aggiunge Gino Sabatini prima di lasciare la parola alle istituzioni.
La prefetta Vincenza Filippi plaude all’impegno di Sabatini: “Una camera unica che è molto vicina a questa piccola provincia che ha tante qualità. È una giornata importante perché il Sudafrica è uno stato con grande potenziali. Il manifatturiero fermano, dal calzaturiero al cappello passando per i nostri prodotti della terra, è un riferimento. Qui si lavora nel rispetto dell’ambiente”.
Per l’onorevole Mauro Lucentini “il nostro essere piccolo non è un limite, giusto esplorare nuovi mercati. Abbiamo in comune la popolazione, 60 milioni di abitanti. I numeri ci dicono che le esportazioni e le importazioni possono aumentare notevolmente. Penso alla concia delle pelli, legata al settore moda e calzature. Ci sono ampi margini di crescita a livello economico e culturali. Il Sudafrica è bello, ma sappiamo che l’Italia non ha eguali, per cui siamo certi che potremo diventare un riferimento”.
La regione protagonista, ieri con Acquaroli, oggi con Andrea Putzu, presidente commissione Sviluppo economico: “Noi siamo al fianco delle iniziative che possono favorire le imprese, sempre”. Fermo, come capoluogo c’è: “Parlo da vicesindaco, ma anche da imprenditore. Spesso pensiamo che le associazioni di categoria non riescono a essere vicine, invece queste sono le occasioni per cui le imprese devono essere vicine a chi ci rappresenta. In questa fase complessa in Europa abbiamo bisogno di crescere verso nuovi paesi. Il Sudafrica, con la sua stabilità, ci dà la sicurezza di poter essere un partner affidabile. Sono certo che gli imprenditori lungimiranti sapranno cogliere le opportunità” spiega Mauro Torresi.
Sarà perché l’ambasciatrice indossa un cappello, ma il distretto di Montappone è il più citato. La prossima tappa, quando tornerà in zona, è già programmata. “Nell’ultimo anno le esportazioni sono aumentate dell’86%. Il trend del Paese di industrializzazione è forte. Ha una economia simile alla nostra, fatta di Pmi. Son interessati al campo della trasformazione agroalimentare, alla cantieristica navale, ai medicinali, alle energie alternative e ovviamente alla moda” riprende il numero uno camerale.
Dopo due anni di pandemia, la guerra ma la voglia di ripartire non viene meno. L’ambasciatrice lo chiarisce subito: “Un onore essere qui. Finalmente ho potuto organizzare questa visita nelle Marche e in particolare a Fermo. Mi ha colpito la vicinanza di costa e colline. Sono convinta che le collaborazioni a livello economico e culturale crescerà”.
Come sta il Sudafrica? “Stiamo costruendo nuovi business, uguali per tutti. Il Sudafrica ha 60milioni di abitanti e 1,2 milioni di km2 di territorio. Il 38% del territorio è agricolo. Fondamentale la parte costiera, da qui l’interesse per la cantieristica”. Un mercato sofisticato ed emergente, molto promettente. Siamo la 26esima nazione più industrializzata e la più ampia economia africana, valiamo il 35% del Pil dell’Africa”.
La borsa di Johannesburg è tra le prime venti al mondo per scambi commerciali. “Siamo ricchi di minerali, oro, rodio, manganese. Abbiamo l’88% di metalli come platino e il 40% di oro. Siamo una economia giovane, con un costo del lavoro basso. Prima del Covid 29esimo posto per rete infrastrutturale”.
Poi, emerge il vero obiettivo: “Siamo pronti a favorire investimenti. I livelli di avanzamento tecnologico e di sofisticazione dell’economia sono i più alti dell’Africa. C’è un sistema democratico e un sistema giudiziario indipendente. Abbiamo un sistema legale accessibile e maturo che garantisce certezze. Questo è una garanzia per chi vuole entrare nel mercato sudafricano. Siamo parte dell’area di scambio che racchiude 54 paesi, un miliardo di persone. Investire in Sudafrica permette di espandersi al di là dei nostri confini. abbiamo infrastrutture di prima classe per la rete di trasporti. In particolare aerei, treni e navi” prosegue.
Ma alla fine, un’economia così florida può diventare anche un mercato per l’export italiano e marchigiano in particolare. Anche se non sono le calzature al centro della discussione. Ma meccanica e agroalimentare attirano.
Lo ha capito subito Graziella Ciriaci che ha approfittato, prima del tour turistico in città che l'ambasciatrice ha avuto con il sindaco Calcinaro, dei b2b pensati dalla camera di Commercio per dare agli imprenditori un momento di dialogo diretto con l’ambasciatrice: “Abbiamo già avviato un progetto in Nigeria di valorizzazione di materie prime locali, che interessa i processi di trasformazione ed è finalizzato a realizzare prodotti graditi localmente. L’Italia e soprattutto le Marche hanno sensibilità e cultura che permette di dare più valore alle loro materie prime”.
Un primo passo che magari farà crescere il peso dell’Italia in Sudafrica, oggi vale il settimo posto “e per questo può migliorare” ribadisce l’ambasciatrice. che da tempo in Sudafrica utilizza i macchinari che fornisce il mondo Sigma di Alvaro Cesaroni.
@raffaelevitali