FERMO – Scienziati lavorano al vaccino, ricercatori cercano attraverso i calcoli di capire quando potrebbe terminare o almeno cominciare a ridursi il contagio. È quello che stanno facendo al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iac). La ricerca è condotta da Giovanni Sebastiani in collaborazione con Marco Massa dell'Imperial College di Londra: stanno analizzando su base giornaliera l'evolversi della diffusione dell'epidemia di COVID-19 in Italia utilizzando i dati della Protezione Civile.
Vengono usati metodi e modelli matematici e statistici differenti. Il primo approccio utilizza modelli parametrici e, in particolare, quello geometrico e quello logistico, che caratterizzano tipicamente l'evoluzione delle epidemie. In alternativa, è stato considerato un modello matematico a "compartimenti", usualmente utilizzato in epidemiologia.
Alle tradizionali categorie, i "suscettibili" di essere infettati, gli infetti, i guariti e i deceduti, si affiancano ora i ''portatori sani'', non rilevabili dai dati, ma ben presenti sul territorio. Per questi due approcci, i dati aggregati a livello di provincia a disposizione sono sufficienti per stimare i parametri dei modelli ed effettuare previsioni sulle principali caratteristiche del fenomeno di diffusione dell'epidemia, ad esempio la durata, la percentuale di infetti e di morti.
Il Cnr ha rilevato una modesta diminuzione del tasso di crescita in Lombardia. A livello di provincia, questo accade per cinque delle sei più colpite: Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Milano, mentre per Pavia non c’è sinora evidenza di una diminuzione del tasso. Tra 6 o 7 giorni ci si aspetta di vedere una significativa riduzione del tasso di crescita, dovuto alle misure di limitazione della mobilità contenute nel decreto ‘Io resto a casa’ dell'11 marzo.
Stesse considerazioni possono essere fatte a partire dai risultati delle regioni del centro Italia non confinanti con la Lombardia: Toscana, Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo.
Analizzando i dati disponibili finora secondo il primo approccio, si stima che la stabilizzazione della frazione dei contagiati si avrà in un intervallo compreso tra il 25 marzo e il 15 aprile. Queste stime sono soggette a grande incertezza a causa di vari fattori in gioco e vanno ricalibrate di continuo a seconda dei dati disponibili e dei cambiamenti nei comportamenti individuali a seguito dei decreti governativi.
Per le regioni del Sud, escluse Basilicata e Molise, dove i numeri sono ancora ridotti, si osserva un aumento del tasso di crescita avvenuto dopo una precedente diminuzione. Tale aumento è purtroppo avvenuto 3-4 giorni dopo l'esodo dal Nord al Sud dell'8 marzo, giorno dell'approvazione del decreto che istituiva la zona rossa in Lombardia.