FERMO – Di nuovo in strada, di nuovo ‘armate’ di striscioni e megafono, di nuovo pronte a lottare per difendere un diritto, quello all’applicazione della legge 194. Le donne del movimento "molto più di 194" hanno manifestato nelle principali piazze delle Marche e anche dell’Umbria.
Questa volta, a Fermo, non più in piazza del Popolo ma l’ingresso dell’ospedale Murri. Un luogo simbolico, di fronte al nosocomio dove è impossibile interrompere una gravidanza, visto che tutti i medici sono obiettori.
“Il nostro è stato un flash mob per ribadire i diritti negati delle donne, ancora di più in vista dell’8 marzo. Non è più accettabile la non applicazione della legge 194. Chiediamo in maniera chiara l’accesso ai servizi, vedi consultori, che garantiscano un percorso di accompagnamento, di assistenza e cura della salute sessuale e riproduttiva per ogni donna. Basta con gli obiettori".
Ma non solo: "Programmi educativi in questo senso devono fare parte della scuola pubblica. E chiediamo – spiega Diletta Parrino che fa parte della rete – un salario minimo europeo e un welfare non familistico ma universale”.
Le parole chiave di una battaglia che non si fermerà sono: lavoro, autodeterminazione, reddito e parità.