ANCONA - Sono 12 le regioni Italiane ad elevato stress idrico: Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia Campania, Lazio, Marche, Umbria, Toscana, Molise, Sardegna e Abruzzo. Gli esperti - riporta la Community Valore Acqua per l'Italia di The European House Ambrosetti - stimano che entro il 2030 lo stress idrico si intensificherà ulteriormente in alcune regioni italiane, con un incremento dell'8,7% in Liguria, del 6,1% in Friuli-Venezia Giulia e del 5,7% nelle Marche. Con rilevazione 2023, le Marche hanno un tasso si stress idrico (rapporto tra prelievi idrici totali e disponibilità di acqua superficiale e sotterranea) pari al 4,4%, in una scala fino a 5. Una situazione di siccità che impatta nei comparti dell'agricoltura e dell'idroelettrico, causata dal riscaldamento globale che ridotto le precipitazioni. "La situazione idrica in Italia - spiega Valerio De Molli, Managing Partner e Ceo di The European House - Ambrosetti - richiede un'azione immediata e concertata. È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini per promuovere pratiche di gestione sostenibile dell'acqua e investire in tecnologie innovative che ci permettano di fronteggiare questa emergenza". Dunque, una modernizzazione che porti a maggiore efficienza delle infrastrutture idriche, "per ottimizzare la raccolta e lo stoccaggio dell'acqua". Solo con un approccio "integrato e lungimirante, che deve essere portato avanti anche dai cittadini, potremo garantire la sicurezza idrica del nostro Paese e la prosperità delle future generazioni".