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Storia e futuro, la Cavalcata dell'Assunta entra in Duomo e nel portale medievalitaly. "Una rete nazionale per nicchie di turismo"

3 Giugno 2022

FERMO – Un piede nella storia, un piede nel futuro. Adolfo Leoni, regista della Cavalcata dell’Assunta ha le idee chiare e un piano ben definito, che il comune di Fermo condivide e supporta.

Il piede nella storia significa tradizione, cerimoniale, cura del dettaglio nell’abito. Il futuro passa per le mani di Andrea Monteriù, il professore della Politecnica che da anni è parte integrante della Cavalcata, ed è la tecnologia, in questo caso simboleggiata da un nuovo portale internet nazionale in cui la Cavalcata è parte integrante.

Andando con ordine, history first direbbero gli anglosassoni. “Diamo voce alle anime che calcarono le pietre di Fermo nei secoli” esordisce Leoni e le anime sono quelle dei magistrati che abitavano il palazzo dei Priori. “Noi vogliamo che la Cavalcata sia vissuta per due medi, intensi, non solo il 15 di agosto. Ed è per questo che l’apertura ufficiale arriva nel giorno di Pentecoste, il 5 giugno” prosegue il regista in rigorosi abiti d’epoca a due passi dal margutto.

“Per chi crede è il giorno della discesa dello spirito santo, per chi non crede è la discesa dello spirito. Noi lo vivremo in quattro momenti, quattro scene che si concluderanno con l’investitura dei priori”. Tre i nuovi capi contrada che saranno protagonisti per la prima volta della cerimonia: per Campiglione Cristian Malloni, per Castello Giorgio Prugnoletti, per San Bartolomeo Gianluca Jervicella.

La serata del 5 giugno si apre alle 2030 con il concerto di campane, “che era il WhatsApp del tempo”. Suonerà la ‘viola’, la campana storica che annunciava i laureati dell’università di Fermo. Poi, la prima scena. “L’apertura del portone del palazzo dei Priori che ospitava la magistratura. Usciranno i magistrati e le contrade andranno verso la cattedrale”.

Seconda scena davanti a Villa Vinci, quando il capitano della rocca che gestiva le truppe, saluterà il podestà. E i tamburini saranno schierati lungo il viale che porta alla cattedrale. “Un’immagine molto suggestiva quella che accompagnerà poi l’ingresso in cattedrale”.

Terza scena, infatti, è la nomina e l’investitura dei priori all’interno della cattedrale durante la cerimonia officiata da monsignor Pennacchio. Quarta e ultima scena, il ritorno in piazza: “Giuramento davanti al popolo e l’ingresso nel palazzo dei priori dove podestà e priori vivevano lontani dalle tentazioni del mondo. Non andavano a pranzo, non ricevevano inviti, gestivano la città di fermo e il suo Stato”.

Tutto questo è il piede ben saldo nel passato, nella tradizione. C’è poi il futuro raccontato da Andrea Monteriù. “Abbiamo aderito a Medieval Italy, un’azienda che si occupa di gestione di destinazioni di bellezze artistiche e storiche medievali dell’Italia. Grazie a un accordo siamo entrano nel circuito e faremo parte di un pacchetto di offerte per turisti italiani e stranieri. A Fermo arriveranno persone che cercano un turismo di nicchia, basato sulla storia”.

L’obiettivo del portale web è infatti “l’identificazione del turismo storico quale nuova leva distintiva della crescita territoriale, il Medioevo non è solo un passato da riscoprire ma anche un’inaspettata prospettiva turistica”.

 Il circuito è stato presentato all Bit. Entrerà nel portale italia.it, che è costato 114milaioni di euro al Governo per intercettare le bellezze italiane. “Quindi saremo dentro la cassa di risonanza nazionale. Ma – precisa Monteriù – medievalitaly.org non è un tour operator, ma una destination management company e come tale è il tramite dei tour operator locali che creeranno pacchetti ad hoc”.

Ci saranno attività a Fermo, ma anche Fermo che andrà fuori, portando sbandieratori e tamburini. Siamo già all’interno del portale, per cui ci saranno pacchetti inseriti e sarà un rinnovamento continuo. In modo da offrire spettacoli di tamburini e sbandieratori, poterli portare anche fuori. “La Cavalcata serve alla Cavalcata, a Fermo e ai turisti”. Ne è convinto Roberto Montelpare, anche lui in tenuta da magistrato. “Vogliamo che la città abbracci la città. dobbiamo supportare la macchina della Cavalcata, vivendola fin dal 5 giugno”.

Il comune si mette d’impegno, lo promette Mauro Torresi, delegato alla Rievocazione storica. “Abbiamo dato il riconoscimento come bene immateriale, votandolo in consiglio comunale. Noi ci crediamo. La Cavalcata è identità, socialità, volano per turismo e commercio. Identità perché conoscere le tradizioni, quello che la storia è stata ci aiuta a formarci e ci lega, aumentando il protagonismo cittadino”.

r.vit.

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