AMANDOLA – Non c’è che dire, il sindaco Adolfo Marinangeli sa come far parlare di Amandola e soprattutto di Diamanti a Tavola. Il festival del tartufo bianco per risorgere dopo il sisma si affidò a Massimo Bottura, il miglior chef del mondo, ormai abbonato alle tre stelle Michelin. Questa volta, chef a parte tra cui lo stellato Mazzaroni e il neo campione delle città del tartufo Camaioni, ha puntato su Natasha Stefanenko.
Il sorriso travolgente della russa più amata d’Italia ha illuminato l‘ultimo giorno di Diamanti a Tavola, chiudendo al meglio un’edizione da 20mila presenze spalmate in dieci giorni. Primo fine settimana di sole, secondo senza pioggia ma con il vento freddo, entrambi uniti dalle tante persone che hanno comprato tartufo dai cavatori, abili con le loro calcolatrici a convincere l’acquirente con il prezzo giusto, e hanno riempito gli stand dei produttori locali e le hostarie.
La Stefanenko si è mossa leggiadra da un angolo all’altro, regalando selfie, mettendosi in gioco come venditrice di formaggi, di miele e di legno intagliato. E poi i balli popolari, la visita alle varie associazioni disseminata lungo il corso un racconto social delle bellezze museali e un dialogo con Valeria Nicu sul turismo e la sua storia, raccontata nel libro ‘Ritorno nella città senza nome’.
Ma Diamanti a Tavola è anche altro, è conoscenza, è valorizzazione, è atttenzione alla natura anche quando si beve un vin brulè nello stand del Cai dove se si riusca lo stesso biglietto si prende lo sconto. E basti pensare al nascente centro sperimentale di tartuficultura insieme con l’Amap del presidente Marco Rotoni e la Regione Marche. Che è stata presente con il presidente Acquaroli e l’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, oltre che con il consigliere Andrea Putzu. Il centro, è stato spiegato, occuperà quattro ettari di spazio e diventerà un riferimento per scuole e appassionati.
@raffaelevitali