FERMO - Bene l’acquisto, salato, dell’area di Santa Lucia. Bene essere riusciti a riorganizzare i trasporti a ogni Dpcm. Bene, ma un po’ meno, aver assunto due nuovi dirigenti per sostituirne uno.
Ma i lavoratori? Perché la Steat non gli ha riconosciuto «il ruolo decisivo e assoluto che hanno»? Se lo chiede la Fit Cisl Marche. Commentando la conferenza stampa di fine anno della società del trasporto pubblico locale, Claudio Sosi rimarca il mancato riconoscimento del ruolo svolto dai dipendenti nei «grandi successi ottenuti nell’anno appena trascorso».
«In ogni impresa – spiega Sosi – è la base che sorregge tutto il resto. Una base formata dai lavoratori e dalla loro tenacia. Riconoscere il loro operato con il giusto merito è una questione di logica, di fatti e di stile».
Niente da togliere alla Direzione, precisa il sindacalista, «con la quale, magari, sarebbe bene interfacciarsi sulla opportunità di alcune scelte, come quella di inserire in azienda due nuovi dirigenti e dei relativi costi che inevitabilmente aumenteranno (le cifre date da Alessandrini dicono altro, ndr)», ma «ci rincresce che non sia stato riconosciuto il ruolo decisivo e assoluto dei lavoratori». Per i quali l’anno che si è da poco concluso non è stato affatto semplice, avendo dovuto «sottostare a regole nuove e rischi fino ad ora inimmaginabili con un impegno e una serietà fuori dal comune».
Come gli operatori al pubblico che, «minuto dopo minuto, hanno dovuto interfacciarsi con le persone e con i casi più disparati». O il personale amministrativo e tecnico che, «da quasi un anno, si trova a riorganizzare e riprogrammare turni, servizi e percorrenze a ogni emanazione di Dpcm e ordinanze regionali».
O ancora chi «si è trovato in cassa integrazione o, peggio, con contratti a termine non rinnovati». Per Sosi, l’elenco è lungo e un riconoscimento del lavoro svolto da parte della società sarebbe stato quantomeno dovuto”.
Francesca Pasquali