FERMO – Chiarezza. Questa è la prima cosa che chiedono Cgil, Cisl e Uil per i lavoratori della Steat. La società di trasporto pubblico del Fermano torna al cento delle trattative sindacali. O meglio, dovrebbe tornare “perché da oggi le procedure sono raffreddate, recriminiamo scarse e infruttuose relazioni industriali” spiega Ilario Valori, Filt, a nome anche dei colleghi.
Al centro ci sono una serie di questioni: “Parto dal mancato rispetto degli accordi di 2° livello aziendali e dalla non integrale applicazione del Contratto nazionale di categoria, per passare al ricorso eccessivo al lavoro straordinario che incide negativamente sulla conciliazione dei tempi vita-lavoro e che si traduce nel diniego sulla concessione giorni di ferie o permessi” prosegue.
La seconda questione rilevante è quella emersa dopo lo ‘scontro’ mediatico sui numeri tra il presidente Ceroni e il suo predecessore Alessandrini. “Le esternazioni a mezzo stampa ci preoccupano per il futuro dei lavoratori di un’azienda che è stata sempre fiore all’occhiello del Tpl Marchigiano”. Quello che Valori ricorda a tutti è che “tutto il personale viaggiante si è da sempre contraddistinto negli anni per spirito di sacrificio e abnegazione al dovere lavorativo garantendo un servizio capillare di alta qualità su tutti i fronti, dal TPL fino ad arrivare al servizio Ncc”.
È proprio i potenziamento del noleggio e del servizio scuolabus che infine preoccupa i sindacati: “Vorremmo conoscere il piano industriale, soprattutto dopo l’aggiudicazione di più appalti scuolabus, visto che fino a oggi non siamo stati coinvolti, anche perché non crediamo che la strada peer un bilancio migliore sia quella della vendita dei beni di proprietà”.